Con quasi 4,4 milioni raccolti, +160%, e 19 società finanziate, il 2016 è stato l’anno 1 per l’equity crowdfunding italiano. L’analisi pubblicata sul sito di AIEC
Nel 2016, l’Equity Crowdfunding in Italia, ha finanziato 19 imprese per una raccolta complessiva di 4,4 milioni (+159%). Nel 2015, infatti, 7 imprese avevano raccolto 1,7 milioni (4 per 1,3 milioni nel 2014). Inoltre, si è passati da circa 260 investitori complessivi nel 2015 a quasi 800 nel 2016, ciascuno dei quali ha mediamente investito €5.800 circa (€6.800 nel 2015). Mentre il round medio è stato di €230 mila con 39 investitori in media per round.
E’ quanto emerge da un’analisi sintetica del mercato pubblicata sul sito di A.I.E.C. (Associazione Italiana Equity Crowdfunding), a cura di Fabio Allegreni su nostri dati.
Dall’analisi di dettaglio dei tre anni di vita del mercato italiano, corredati di grafici, emergono alcuni punti principali:
- il trend di crescita è pressoché costante con un picco massimo di ben 8 round chiusi nell’ultimo trimestre 2016
- i risultati del 2016 sono dovuti sia alle 5 piattaforme che hanno esordito nel 2016 (€1,4 milioni) che alle 4 piattaforme che avevano già raccolto anche negli anni precedenti, (da €1,2 milioni nel 2015 a €2,9 nel 2016)
- il leader italiano è Starsup, con 8 società finanziate nei suoi 3 anni di vita, di cui la metà nel 2016. Ma Equinvest nel suo primo anno ne ha portate al successo altrettante (4).
- nel 2016 le piattaforme Starsup, Next Equity e Tip.Ventures hanno chiuso campagne con una raccolta media superiore alla media del mercato
- le piattaforme stanno adottando diverse strategie di racccolta. Ad un estremo, Mamacrowd e Crowdfundme puntano decisamente sul «crowd», mentre all’estremo opposto, Assiteca, Equinvest e MuumLab hanno puntato su investitori più qualificati. Le altre piattaforme sembrano invece aver adottato un modello misto crowd/investitori qualificati