La normativa, attualmente in pubblica consultazione, regolamenta i token digitali, le STO e le ICO ed è pensata per essere conforme alle norme europee sui mercati finanziari
Presto anche in Albania potrebbe vedere la luce una regolamentazione su uno dei temi più dibattuti della finanza e del diritto; la blockchain. Le autorità stanno infatti lavorando al Fintoken Act, la prima normativa che regolamenterà in maniera completa l’applicazione della tecnologia blockchain ai mercati finanziari.
La legge è in pubblica consultazione dal 19 ottobre, come ricordato il primo ministro albanese Edi Rama lo scorso 24 ottobre in occasione della quarantunesima Conferenza Internazionale dei Garanti della Privacy e Tutela dei Dati (ICDPPC), tenutasi a Tirana.
La legislazione si occuperà di: classificazione dei token digitali; regolamentazione delle emissioni tramite le STO (Securities Token Offering) e le ICO (Initial Coin Offering); negoziazione e scambio dei token sugli exchange. L’obiettivo della disciplina sarà la la protezione degli investitori, tramite la creazione di un framework normativo in grado di rispondere alle esigenze di certezza e chiarezza regolamentare.
Anche alla luce della candidatura dell’Albania ad entrare nell’UE, la normativa è stata redatta conformemente alla regolamentazione europea sui mercati finanziari, sulla protezione dei dati personali e sull’antiriciclaggio, essendo, tra l’altro, la legge albanese assolutamente in linea con quanto previsto dal decreto di recepimento della V Direttiva Antiriciclaggio, recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Le autorità albanesi sono state assistite nella stesura della legge da DWS e da a Consulcesi Tech SA, società del Gruppo Consulcesi specializzata in soluzioni legate alla tecnologia blockchain.
Il Fintoken Act sarà illustrato nel dettaglio oggi a Milano al Salone dei Pagamenti, nel corso della tavola rotonda rotonda “Moneta elettronica, servizi di pagamento e blockchain: classificazione giuridica delle cryptoattività”.
Secondo quanto riporta Assodigitale, i soggetti preposti a supportare gli investitori sono gli agenti, che offrono ausilio per il profilo finanziario delle procedure e gli “innovative service providers” che lo offrono per quello tecnologico.
I punti chiave della legge posso essere così sintetizzati:
- Categorizzazione certa delle tipologie di Token. Nell’ambito della discussione sul come definire e categorizzare i Digital Token è stato adottato un approccio che prende spunto da quello svizzero ma va oltre prevedendo una suddivisione in quattro tipologie (digital utility token, digital payment token, digital security token e digital asset token), ma soprattutto risolvendo la dibattuta questione degli hybrid token.
- Certezza nei tempi di risposta dell’autorità. Per tutelare gli interessi di coloro che decideranno di investire nel Paese, si è deciso di introdurre un meccanismo di tacito assenso che garantisca tempi certi: la garanzia prevista assicura che, se tutto correttamente presentato, l’iter dura 60 giorni esatti. Si vede scongiurato il pericolo che l’investitore venga penalizzato dall’eventuale inerzia delle authority di riferimento.
- Introduzione soglie minime per ICO e STO. Per non ingessare l’attività nel corso delle offerte volte al finanziamento del capitale di rischio sono state previste delle soglie di riferimento per le ICO e le STO. Lo scaglione sono gli 8 milioni di euro e, a seconda che l’importo sia superiore o inferiore a questa cifra, le procedure si diversificano e le regole variano.
- Misure di sicurezza tecnologica specifiche e diversificate a seconda dei rischi, del tipo di attività e del fatto che i soggetti operino su base centralizzata o decentralizzata.
- Tassazione favorevole per gli operatori di mercato sulla scia degli interventi di alleggerimento del carico fiscale (5% income tax) già implementati dal Paese a favore delle aziende che operano nel settore tecnologico, si procederà a disegnare misure ad hoc di favore per gli operatori di questo settore.