La piattaforma UK Tifosy, autorizzata anche in Italia, lancerà una campagna di crowdfunding per l’emissione di un prestito a favore del Frosinone calcio
Il Frosinone Calcio ha presentato una campagna di raccolta in crowdfunding del suo primo minibond sulla piattaforma Tifosy, come aveva anticipato BeBeez, sebbene inizialmente si pensasse a una campagna di equity. La campagna partirà il prossimo 4 dicembre.
Tecnicamente, si tratta in realtà di una campagna di lending peer to peer, impropriamente definita di “minibond”, denominazione con cui questo tipo di operazione viene classificata in UK se effettuata su piattaforme di equity crowdfunding. Tifosy è infatti una piattaforma di crowdinvesting sportivo autorizzata dalla FCA (la Consob britannica), e che, grazie al passaporto europeo, ha di recente ottenuto dalla Consob l’iscrizione all’albo delle piattaforme di equity crowdfunding nella sezione ordinaria dedicata agli intermediari.
Tifosy, fondata da Fausto Zanetton (specialista nei settori media, tech e sport in Goldman Sachs e Morgan Stanley) e Gianluca Vialli (leggenda di Juventus, Sampdoria e Chelsea), opera da più di un anno in UK e questa con il Frosinone Calcio è la prima operazione lanciata in Italia.
I proventi del prestito serviranno per finanziare una serie di opere complementari allo stadio del Frosinone Benito Stirpe, con l’obiettivo di far aumentare l’interesse e il senso di appartenenza dei tifosi. Non è stato detto chiaramente quanto sarà l’obiettivo minimo di raccolta, ma il presidente Stirpe ha detto che è stato “stimato un costo complessivo di queste opere variante tra un milione e un milione e 300mila euro” e che “il tetto massimo fissato è 1,5 milioni. E la campagna dura tra le sei-otto settimane”.
I titoli avranno scadenza 5 anni, pagheranno una cedola dell’8%, suddivisi fra il 5% in contanti e 3% in credito del club. Inoltre vi saranno altri benefici di marketing quali il proprio nome nella “Wall of Fame” allo Stadio Benito Stirpe. L’investimento minimo è di 500 euro.
Il fatto che una piattaforma di equity crowdfunding in Italia possa anche raccogliere debito è per ora vietato alle piattaforme italiane. Ma essendo Tifosy autorizzata in UK, il “passaporto” europeo le consente di esercitare tale autorizzazione in tutta la UE e, quindi, anche in Italia.
Si tratta di una forte anomalia, cui, peraltro, Assofintech, come abbiamo recentemente riportato, ha cercato di porre rimedio proponendo una mozione alla commissione finanze della Camera per consentire alle piattaforme di equity crowdfunding autorizzate di promuovere anche raccolta di debito (ancorché solo presso investitori professionali).
Tifosy ha di recente concluso una campagna di equity crowdfunding su se stessa superando il target di un milione di sterline, con 1,3 milioni di raccolta complessiva. Ricordiamo che con il nuovo regolamento Consob in attesa di definitiva approvazione, non sarà possibile per le piattaforme italiane lanciare “auto-campagne”.