Gli investimenti dei VC in Italia crescono del 55% a 569 milioni così come il ticket medio (da 2,1 a 5,1 milioni per round). Si riducono però i round seed ed early VC
Nonostante l’emergenza pandemica, con 569 milioni di euro, il 2020 è stato l’anno migliore dell’ultimo quinquennio in termini di finanziamenti complessivamente raccolti da startup e scaleup italiane da fondi di venture capital. E’ quanto emerge dall’EY Venture Capital Barometer 2020, l’analisi di EY realizzata in collaborazione con VC Hub Italia, associazione del venture capital.
La ricerca, presentata durante l’evento digitale “Quale sarà il futuro del Venture Capital in Italia?” ha analizzato le operazioni di investimento azionario da parte di fondi di venture capital in aziende innovative in fase di costituzione o durante i primi anni di attività.
Nonostante la situazione di crisi determinata dalla diffusione della pandemia, lo scorso anno il venture capital in Italia, pur a fronte di una riduzione del 37% del numero di deal (111 contro i 175 del 2019), ha investito 569 milioni di euro in startup e scaleup italiane, con una crescita del 55% rispetto all’anno precedente, quando questa si era attestata a 367 milioni di euro. Inoltre, è aumentato anche il valore medio d’investimento, passato dai 2,1 milioni del 2019 ai 5,1 del 2020, consentendo all’Italia di colmare un po’ della distanza rispetto ad altre economie Europee.
Rispetto all’anno precedente, nel 2020 il numero delle operazioni con una raccolta di capitale superiore ai 10 milioni di euro è raddoppiato, passando dalle 7 operazioni registrate nel 2019 (di cui 4 superiori a 20 milioni di euro) alle 14 del 2020 (di cui 6 superiori a 20 milioni di euro). Un altro elemento che caratterizza questo cambio di passo è la forte riduzione del numero di round relativi alle fasi pre-seed, seed ed early VC, che nel 2020 hanno registrato una contrazione superiore al 100% rispetto al 2019.
La riduzione degli investimenti nelle società durante la loro prima fase di vita, potrebbe essere in qualche modo correlata alla contestuale crescita dell’equity crowdfunding, che, al netto dell’immobiliare, secondo l’osservatorio di Crowdfunding Buzz, nel 2020 ha raccolto circa 70 milioni di euro (quindi il 12,4% di tutti gli investimenti dei VC), con un ticket medio di circa 500 mila euro.
Marco Daviddi, Mediterranean Leader dell’area Strategy and Transactions di EY, ha commentato: “I recenti interventi e strumenti a supporto dell’ecosistema di innovazione nel nostro Paese iniziano a mostrare i propri frutti, non tanto da un punto di vista di volumi investiti, quanto nel creare un’efficace infrastruttura materiale e immateriale a supporto della creazione di un’impresa innovativa. Questa è la precondizione per poter essere competitivi anche verso i capitali internazionali, ancora scarsamente presenti in Italia in questo settore”.
Secondo Massimiliano Vercellotti, EMEIA EY Private Deputy and Assurance Leader: “l’asset tecnologico strategico per le giovani realtà imprenditoriali ha giocato un ruolo decisivo per attrarre nuovi capitali, anche e soprattutto esteri. Le priorità degli investitori si sono evolute concentrandosi verso quelle realtà che si sono dimostrate più mature e con il maggiore potenziale garantendo un passo avanti importante di tutto il nostro ecosistema italiano. Rilevante, in questi mesi, anche il supporto del Pubblico, mai così presente in passato, che ha garantito un’iniezione di risorse nel mercato con una visione strategica a sostegno di una crescita concreta e sostenibile”.
Distribuzione degli investimenti su base regionale
La Lombardia si conferma come la regione dove si concentra il maggior numero di operazioni (55 nel 2020 contro le 81 del 2019) con una raccolta complessiva di 391,6 milioni di euro, pari al 68,8% del totale nazionale. Secondo posto per il Piemonte, con 10 operazioni e 46,6 milioni di euro di capitali raccolti (8,2% del totale), mentre in terza posizione troviamo il Lazio, che con 11 deal ha attratto investimenti per 29,3 milioni di euro (5,1% del totale).
Dal barometro di EY emerge come, nonostante la creazione di fondi dediti agli investimenti in startup e scaleup innovative del Sud Italia, i risultati del venture capital nel meridione risultino ancora oggi ben lontani da quelli raggiunti dalle regioni del Nord Italia.
I primi 5 settori per valore degli investimenti
Il Fintech è stato senza dubbio il settore che lo scorso anno ha catalizzato maggiormente l’attenzione degli investitori, con 173,4 milioni di euro raccolti da 15 startup e scaleup italiane. Seguono i settori Health e Life Science (101,8 milioni), Food and Beverage (66,1 milioni), Software & Digital services (58,9 milioni) e Transportation and Delivery (43,4 milioni). I capitali raccolti dalle aziende innovative che operano in questi cinque settori sono pari a oltre il 78% dei capitali investiti dal venture capital in Italia nel 2020.
I primi 5 round del 2020 per valore dell’investimento
Le cinque operazioni che nel corso del 2020 hanno raccolto i finanziamenti più consistenti sono quelle che hanno interessato Satispay (93 milioni raccolti da investitori internazionali del calibro di Square, Tencent e Lgt Lightstone, oltre alla nostrana Tim Ventures), Aidexa (su cui Generali Gruppo, Banca IFIS e Banca Sella hanno investito 45 milioni di euro), Cortilia (34 milioni raccolti lo scorso dicembre da P101 Ventures, Primomiglio SGR, Five SeasonsVentures, Red Circle Investment e Indaco SGR), Enthera Pharmaceuticals (protagonista di un round serie A da 28 milioni con AbbVie, Sofinnova Ventures e Indaco SGR) e Milkman (25 milioni da 360 Capital Partners, Vertis SGR, P101 e Poste Italiane).