Il nuovo report sul equity crowdfunding in Italia, appena rilasciato da Bizplace e Italian Tech Alliance, analizza per la prima volta anche le performance delle società che hanno raccolto
BizPlace, la Investment Bank verticale su Venture Capital Early-Stage, con il supporto di Italian Tech Alliance – l’associazione italiana del venture capital, degli investitori in innovazione e delle startup e PMI innovative hanno pubblicato il Report sulle performance dell’Equity Crowdfunding in Italia (qui il report completo).
Il Report offre una panoramica del mercato dell’Equity Crowdfunding in Italia, dei suoi principali operatori e delle oltre 900 emittenti che hanno realizzato una campagna dal 2014 a oggi, basandosi dati di Crowdfunding Buzz.
Ma, inoltre, per la prima volta, analizza e confronta le performance economico-finanziarie delle emittenti a distanza di 3 anni dalla raccolta, rispetto alla piattaforma che le ha selezionate, al loro settore di riferimento e alla loro fase di vita.
Il report include per la prima volta l’analisi delle performance delle emittenti
L’analisi offre nuove chiavi di lettura sulle metriche e le dinamiche di uno degli strumenti di investimento e di raccolta sul Venture Capital cresciuti di più negli ultimi anni, arrivato a pesare circa il 3% del valore complessivo degli investimenti nel 2024 in Italia.
Nonostante le previsioni di crescita si rilevino quasi sempre sovrastimate, nel 35% dei casi le società che hanno raccolto tramite ECF risultano comunque in crescita e, in diversi casi, quotate in Borsa o parte di gruppi più rilevanti a livello nazionale e internazionale.
Guardando al futuro, il mercato dell’Equity Crowdfunding sta entrando in una fase di consolidamento, con una probabile riduzione del numero di operatori a favore di piattaforme più strutturate e capaci di competere a livello internazionale, come già in parte osservato nel corso del 2024.
“Siamo orgogliosi del lavoro di ricerca e analisi effettuato dal nostro team per la creazione del primo report sulle performance dell’Equity Crowdfunding in Italia. Come BizPlace crediamo fortemente che un ecosistema innovazione più consapevole e trasparente sia il presupposto per un’accelerazione degli investimenti e dell’interesse, anche internazionale, verso il nostro Paese”, commenta Francesca Catalano, M&A & Strategy Manager di BizPlace.
“In particolare in una fase complessa come quella attuale, anche per l’incidenza di fenomeni macroeconomici che rendono più complesso il quadro economico generale, è fondamentale avere disponibili strumenti come il report che abbiamo presentato – spiega Francesco Cerruti, Direttore Generale di Italian Tech Alliance – Nel caso specifico dell’Equity Crowdfunding, la nuova regolamentazione europea rende ancora più centrale la necessità di fornire un quadro il più chiaro possibile rispetto a performance e prospettive del fenomeno”.
Le principali evidenze del Report
Da un’analisi dei tassi di crescita anno su anno del fatturato e delle marginalità post operazione di ECF emerge che un 21% delle emittenti è cresciuta in termini di ricavi e di queste, un 34% è cresciuto con tassi di crescita superiori al 20% l’anno e ha raggiunto la profittabilità nei 3 anni successivi alla raccolta.
Il restante 66% cresce in termini di ricavi seppur con tassi inferiori e con marginalità ancora negative. Di converso, un 15,2% del totale delle emittenti risulta aver messo la società in liquidazione tra il 2014 e il 2021 e un 13,5% risulta avere ricavi in decrescita ed EBITDA negativi.
La gran parte delle emittenti osserva una progressiva decrescita del fatturato seppur mantenendo marginalità positive
L’analisi aggregata delle raccolte
Il settore che ha canalizzato storicamente maggiori investimenti è Tech con oltre €56M seguito dal settore Food & Agriculture con oltre €50M, dal Digital con quasi €46M e dal Fintech con oltre €44M.
Limitando l’analisi al solo 2023 si evidenzia una crescita significativa dei progetti finanziati in ambito Education and HR, Tech e Lifestyle.
In media sono le aziende operanti nel Fintech che raccolgono più capitali – con una media di €749K per campagna), seguite dalle startup operanti nel settore Smart City (media di €513K per campagna), Media (media di €487K per campagna) e Tech (media di €464K per campagna).
I round Seed valgono il 47% del totale degli investimenti effettuati tramite ECF per una media per operazione pari a €432K.
Chi effettua un round Seed (mediamente tra €200K e €1M) raggiunge in media l’84% dell’obiettivo massimo di raccolta pianificato contro chi raccoglie un round Series A (mediamente superiore a €1M) che raggiunge in media l’90% dell’obiettivo massimo pianificato e chi effettua un Pre-Seed (mediamente inferiore ad €200K) che mediamente raggiunge solo il 44% dell’obiettivo massimo pianificato.
Le performance attese
In termini di settori le previsioni di crescita coposta annua dei ricavi variano tra il +64% dell’Education & HR al +194% del settore Digital, con Tech e Smart City che prevedono rispettivamente un +184% e 177%.
Le previsioni sull’EBITDA sono in media positive per tutti i settori a partire dal secondo anno previsionale. I multipli sui ricavi attesi ad un anno dalla raccolta si attestano tra il 2,8x (settore Food and Agriculture) e il 9,3x (settore Fintech).
I multipli sull’EBITDA atteso ad un anno dalla raccolta si attestano tra il 11,9x (settore Digital) e l’93,7x (settore Education).
Le startup che raccolgono un Pre-Seed o un Seed tramite ECF, stimano di triplicare i livelli di fatturato rispetto al primo anno previsionale e di raddoppiare tra il secondo e il terzo anno dal lancio della campagna.
Le startup che raccolgono un Series A tramite ECF, invece, stimano una crescita media del fatturato sui tre anni con un CAGR del +93%.
Chi raccoglie round Seed e Series A stima in media di raggiungere il BEP dal 2 anno previsionale, chi raccoglie round Pre-seed invece stima in media il BEP al 1 anno.
Le performance attuali
Per le società operanti nel settore Lifestyle, Life Sciences e Software si osserva una decrescita del fatturato nel corso dei tre anni di analisi ed un CAGR sui tre anni rispettivamente del -21%, del -6% e -1%.
A crescere maggiormente in termini di ricavi risultano invece le società operanti nei settori Fintech, Media e Digital con un CAGR rispettivamente pari a 94%, 90%, 52%.
Il Break-Even-Point risulta, in media, raggiunto al terzo anno solo dalle società operanti nei settori del Fintech e del Media.
Rispetto alle previsioni, i dati actual a distanza di tre anni dalla raccolta evidenziano tassi di crescita attesi sul fatturato piuttosto sostenuti seppur lontani rispetto alla media delle previsioni (Pre-seed CAGR 20% vs 165% previsto; Seed CAGR 39% vs 153% previsto; Series A CAGR 22% vs 93% previsto).
I multipli sui ricavi ad un anno dalla raccolta variano dal 9x al 12x.
Le emittenti delle piattaforme Two Hundred, We Are Starting e Backtowork hanno i dati di CAGR sui ricavi più alti tra lepiattaforme considerate, rispettivamente pari a 90%, 54% e 45%.
La mediana delle osservazioni sui risultati attuali dell’EBITDA a tre anni dalla raccolta evidenzia come le emittenti di We Are Starting raggiungano più frequentemente il Break Even Point rispetto alle emittenti delle altre piattaforme.
Il confronto tra performance attese e actual
Il confronto tra aspettative e realtà fa emergere una generalizzata scarsa capacità previsionale da parte delle emittenti di qualunque settore con un discostamento mediano rispetto alle proiezioni di fatturato a tre anni dalla raccolta che varia tra il -41% delle società operanti nel settore Digital al -95% di quelle operanti nel settore Education and HR, anche se si evince un generale miglioramento rispetto alla precedente analisi.
Il confronto rispetto ai round delle emittenti evidenzia come chi raccoglie un Series A tende ad essere più accurato nelle previsioni rispetto a chi è al suo primo round di raccolta. Inoltre, contrariamente a quanto osservato in precedenza, anche per chi effettua un Series A aumenta il divario tra le proprie previsioni e i risultati actual tra il primo e il terzo anno della raccolta.