Anticipando eventuali novità del governo sui fondi PIR, la piattaforma di P2P lending offre agli investitori privati il riaccredito della ritenuta d’acconto sui prestiti alle imprese
La piattaforma di peer to peer lending per le imprese BorsadelCredito.it ha deciso di dare vita al suo personale PIR. Si tratta in realtà di una promozione, denominata PEER, ispirata al modello inglese degli Ifisa. Gli Ifisa sono i piani individuali di risparmio, in tutto simili ai PIR italiani, ma con in più la possibilità di introdurre nel paniere strumenti Fintech, che sono esentasse come il resto del portafoglio.
Il programma PEER (qui il regolamento) consente ai prestatori di ottenere il rimborso del 100% sulla ritenuta fiscale operata mensilmente per l’intero anno fiscale. La promozione è rinnovabile ogni 12 mesi, e, inoltre, è prevista la possibilità di vendere i prestiti nel mercato secondario senza costi se si resta nel programma per almeno 4 anni.
In sostanza, per chi aderisce al programma, la ritenuta fiscale, che viene di norma addebitata mensilmente, viene contestualmente e immediatamente riaccreditata, consentendo di fatto a chi presta di farlo senza l’impatto fiscale fino a 4 anni.
Il vantaggio è tuttavia vincolato al prestito di un importo minimo iniziale di 30mila euro, mentre è possibile effettuare il rinnovo della promozione con 20mila euro prima della fine dell’anno.
Le regole, in effetti, sono molto simili a quelle dei PIR che investono in un portafoglio fatto per il 70% da strumenti di aziende italiane e che, a patto che l’investitore sia conservi l’investimento per almeno 5 anni, prevedono che l’esenzione fiscale sul rendimento da capitale per un importo di 30mila euro all’anno.
Borsadelcredito.it aveva recentemente lanciato un appello al governo sul proprio blog per sollecitare, da un lato, l’inclusione nei fondi PIR dei prestiti attraverso piattaforme di P2P lending, cioè i prestiti disintermediati alle imprese; dall’altro, l’estensione del fondo di garanzia anche alle piattaforme di peer to peer lending, gestite, per esempio, da Istituti di Pagamento (qual è BorsadelCredito.it). Attualmente, si legge sul blog, “il Fondo garantisce i prestiti erogati da Banche, società di leasing, SGR, imprese di assicurazione e altri intermediari finanziari: si applica nel nostro caso al fondo Colombo, dunque ai prestatori istituzionali, ma non agli investitori privati che si avvalgono dei servizi dell’istituto di pagamento”.
Per quanto riguarda i PIR ricordiamo anche, come riportato dalla stampa economica nazionale che, Assofintech, l’associazione italiana delle imprese fintech e insurtech, ha recentemente indirizzato una proposta di legge per vincolare i fondi PIR a investire una quota pari al 5% in PMI italiane non quotate attraverso OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risprmio) che investano prevalentemente in startup innovative e/o in pmi innovative.