La Financial Conduct Authority reagisce a Brexit con un comunicato ufficiale in cui afferma che nel breve termine nulla cambierà per imprese e investitori
In molti ci hanno chiesto indicazioni sugli eventuali impatti della Brexit, in particolare relativamente al crowdfunding dal punto di vista sia delle imprese che degli investitori.
Non abbiamo le competenze sufficienti per dare una risposta articolata, ma la nostra sensazione è che la complessità sia tale che, almeno nel breve termine, non crediamo cambierà nulla. Al netto degli eventuali effetti valutari, naturalmente.
Questa supposizione ci pare confermata dal comunicato ufficiale di FCA (l’equivalente inglese della Consob), che vi riportiamo nella nostra traduzione:
“Il 23 giugno, il Regno Unito ha votato per lasciare l’Unione Europea (UE). Questo ha implicazioni significative per il Regno Unito. La FCA è in stretto contatto con le aziende che supervisiona così come con il Tesoro, la Banca d’Inghilterra e le altre autorità del Regno Unito e stiamo monitorando l’andamento dei mercati finanziari.
Molta parte del regolamento finanziario attualmente in vigore nel Regno Unito deriva dalla normativa UE. Questo regolamento resta applicabile fino a quando verranno apportate modifiche, il che è di competenza del governo e del Parlamento. Le imprese devono continuare a rispettare i loro obblighi in base al diritto del Regno Unito, compresi quelli che derivano dalla legislazione dell’UE e continuare con i piani di attuazione per le legislazioni che devono ancora entrare in vigore.
I diritti e le tutele dei consumatori, compresi quelli derivati dalla legislazione comunitaria, non sono influenzati dal risultato del referendum e rimarranno invariati a meno che e fino a quando il governo cambi la legislazione applicabile.
Gli effetti a più lungo termine della decisione di lasciare l’Unione europea sul quadro normativo generale per il Regno Unito dipenderà, in parte, sul rapporto che il Regno Unito cercherà di instaurare in futuro con l’UE. Lavoreremo a stretto contatto con il governo affinché confermi le modalità di future relazioni del Regno Unito con l’UE.”