Il celebre exchange USA di criptovalute sta preparando una IPO. Nel frattempo ha collocato azioni sul mercato secondario del Nasdaq, acquistate per una valutazione di 100 miliardi
La piattaforma di trading di criptovalute Coinbase è vicina a diventare la prossima grande IPO del fintech. Recentemente, ha annunciato l’intenzione di perseguire una quotazione diretta, optando per una tradizionale IPO. Lo riporta lconium, prima Fintech in Italia dedicata a progetti Blockchain e Asset Digitali, nella sua ultima newsletter.
Il mese scorso, Coinbase ha lanciato un programma di vendita settimanale di azioni attraverso il mercato secondario Nasdaq Private Markets. Il primo round, risalente al 29 gennaio, ha visto un prezzo di 200$ per azione, equivalente a una valutazione da quasi 54 miliardi di dollari. La fase di vendita più recente, quella di venerdì, ha raggiunto un prezzo di 373$, portando così l’exchange a una valutazione da record di oltre 100 miliardi di dollari, seconda solo all’IPO di Facebook (104 miliardi di dollari) oltre 10 anni fa e il doppio della capitalizzazione attuale di Intesa San Paolo, o il 30% di Bank of Amrica. Questa cifra esorbitante riflette il chiaro e forte interesse da parte di Wall Street, che negli ultimi mesi ha iniziato a fare il suo ingresso nel mondo delle criptovalute.
“È la prima IPO legittima dell’intero settore blockchain”, afferma Olaf Carlson-Wee, CEO della società Polychain Capital che ha investito per la prima volta in Coinbase nel 2017. Ritiene che la complessa tecnologia di Coinbase, le licenze normative e la fedele base di clienti siano i suoi vantaggi competitivi.
I numeri di Coinbase
Secondo i documenti pubblicati dalla SEC, Coinbase ha registrato un fatturato netto di 1,14 miliardi di dollari nel 2020, rispetto ai 483 milioni di dollari dell’anno precedente. La società ha anche registrato un utile netto di $322 milioni per l’anno, dopo aver registrato una perdita nel 2019 di poco più di $30 milioni.
Inoltre, Coinbase ha registrato circa $136 milioni di altre entrate, che includono vendite di asset digitali e reddito da interessi, spingendo le sue entrate totali per l’anno a $1,2 miliardi.
La società ha affermato di essere utilizzata da oltre 43 milioni di clienti retail, 7.000 aziende (tra cui Tesla e Microstrategy) e oltre 115.000 partner provenienti da oltre 100 paesi in totale. La base utenti è aumentata di oltre il 100% dal 2018, quando l’exchange aveva “solamente” 23 milioni di account registrati.
Coinbase quindi si trova in un’ottima posizione sia dal punto di vista strategico che finanziario. Sempre secondo i documenti della SEC, l’azienda detiene liquidità per $1,1 miliardi, con oltre $48,9 milioni di stablecoin USDC, $130 milioni di Bitcoin, $23 milioni di Ethereum e $34 milioni di altre criptovalute.
I rischi
L’azienda ha inoltre identificato alcuni rischi che potrebbe affrontare a partire dalla natura stessa del mercato in cui si trova.
Ad esempio, i risultati operativi hanno e subiranno fluttuazioni significative a causa della natura altamente volatile delle criptovalute. Le entrate nette dipendono sostanzialmente dai prezzi degli asset digitali e dal volume delle transazioni condotte sulla piattaforma che a loro volta dipendono dall’andamento del mercato. Se tale prezzo o volume diminuisce, i risultati operativi e le condizioni finanziarie ne risentirebbero.
Inoltre, le revenue dell’azienda sembrano dipendere principalmente dallo scambio di Bitcoin ed Ethereum. Qualora la domanda di questi due asset dovesse diminuire senza essere sostituita da altri asset alternativi, i ricavi di Coinbase scenderebbero a loro volta.
Un altro rischio identificato è che lo sviluppo e l’adozione delle criptovalute possa rallentare. Se questo dovesse succedere, i risultati operativi e le condizioni finanziarie potrebbero essere influenzati negativamente.
L’opportunità
La quotazione di Coinbase è destinata a influenzare il settore crypto nel suo complesso e sarà un “momento di svolta” per il panorama delle criptovalute.
Sebbene non sia ancora chiaro quando Coinbase debutterà nella borsa statunitense, la società dovrebbe correre per quotarsi a brevissimo. Oltre alle generose valutazioni che gli investitori del mercato pubblico stanno offrendo, c’è da considerare il ciclo del mercato delle cripto.
Se Bitcoin continuasse a crescere quest’anno, sarebbe molto meglio per Coinbase quotarsi nel bel mezzo di un mercato rialzista piuttosto che alla fine. Altrimenti, si dovrebbero preparare a un forte calo delle entrate per i rischi menzionati sopra (e probabilmente del prezzo delle azioni). Si prevede che le azioni della società di San Francisco inizieranno a essere scambiate pubblicamente nel primo o nel secondo trimestre di quest’anno.
Da notare che Coinbase non é il più grande Exchange di criptovalute al mondo in quanto é ampiamente superata da Binance, società di origine asiatica – meno conosciuta in Occidente – che ha volumi e utenti ben superiori a Coinbase. Ma il suo fondatore non pensa minimamente alla quotazione anzi auspica che Binance possa diventare un conglomerato completamente decentralizzato.