Secondo un sondaggio della piattaforma 200Crowd, l’investitore studia e fa ricerche per qualche giorno prima di investire. Crescita del mercato e team i criteri più utilizzati
La piattaforma di equity crowdfunding 200Crowd ha pubblicato i risultati di un sondaggio effettuato lo scorso Febbraio presso chi ha investito sulle proprie campagne. Dal suo lancio, la società fondata e condotta da Matteo Masserdotti, ha contribuito a finanziare 20 società, di cui 4 nel Q1 2019, per un totale di più di 4,5 milioni, grazie a oltre 750 investitori.
Secondo il sondaggio, l’investitore medio di 200Crowd ha tra i 40 e 60 anni, è maschio (addirittura per il 90%) e lavora come dipendente.
Circa il 42% degli investitori ha deciso di investire, e più di una volta, per via della qualità e della varietà delle campagne proposte su 200Crowd, mentre il 36,1% lo fa per diversificare i propri investimenti.
Il restante si divide tra chi è interessato alle campagne in cui ha investito, chi per la facilità di utilizzo della piattaforma e chi per la possibilità di detrarre il proprio investimento.
Nel momento in cui scopre o gli viene presentata una nuova campagna, una significativa maggioranza dell’83,3%, si prende qualche giorno per analizzare il materiale, mentre risulta molto bassa la percentuale di persone che investe “di pancia” (3,7%) appena esce una nuova campagna e di chi, all’opposto, aspetta che la campagna abbia raggiunto l’obiettivo minimo e sia in overfunding (sempre 3,7%).
L’ 1,9% degli investitori dichiara che preferisce contattare i founder dell’azienda prima di partecipare alla raccolta, mentre il restante 7,6% è suddiviso tra chi valuta la propria conoscenza del settore, le opinioni degli altri investitori e il prodotto/servizio offerto.
Prima di perfezionare l’investimento, il 52% effettua ricerche personali sull’azienda, mentre quasi il 26% legge le mail informative che riceve grazie all’iscrizione su 200Crowd. Una buona percentuale, Il 14,8% contatta direttamente i founder, mentre il restante 7,6%, oltre alle azioni già citate, si affida alle informazioni presentate sul gruppo Telegram della piattaforma.
Tra gli elementi valutati prima di investire in una campagna, la crescita del mercato in cui opera l’azienda è l’elemento che l’investitore considera maggiormente, insieme all’esperienza del team dell’azienda nel settore di riferimento, e, in misura minore, il fatturato. Un po’ meno considerati il market share dell’azienda, mentre conta molto sapere se c’è stato o meno un round precedente di successo, se sono già state instaurate della collaborazioni con università, pubblica amministrazione o altri enti istituzionali e il tempo di chiusura della campagna.