Secondo uno studio dell’Università di Cambridge, lending peer-to-peer e crowdfunding nelle sue diverse forme hanno raccolto quasi €3 miliardi nel 2014 con una crescita del% rispetto al 2013. L’Italia, per ora, vale lo 0,3% di questo mercato.
Fino a poco tempo fa, le attività di finanziamento alternativo, crowdfunding e peer-to-peer, sono state viste da molti osservatori – in particolare quelli all’interno delle istituzioni finanziarie – come una piccola nicchia con poche prospettive di impattare sul sistema finanziario. Non più. I risultati in questo European Alternative Finance Benchmarking Report, appena pubblicato dalla University of Cambridge, attestano che queste nuove forme di finanziamento alternative stanno crescendo rapidamente, e che questa crescita sta iniziando ad attirare gli investitori istituzionali. La finanza alternativa, almeno in alcuni paesi europei, è sul punto di diventare “mainstream”.
L’Università di Cambridge ha collaborato con Ernst & Young e 14 delle principali associazioni nazionali di settore per raccogliere i dati direttamente da 255 piattaforme leader in Europa attraverso un questionario web-based, riuscendo a coprire circa l’85-90% del mercato europeo della finanza alternativa.
Il mercato europeo della finanza alternativa on line nel suo complesso è cresciuto del 144% lo scorso anno – da € 1,211m nel 2013 a € 2,957m nel 2014. Escludendo il Regno Unito, il mercato finanziario alternativo per il resto d’Europa è aumentato da € 137 milioni nel 2012 a € 338m nel 2013 e ha raggiunto € 620m nel 2014, con un tasso medio di crescita del 115% nel corso dei tre anni.
In termini di volume totale dei singoli paesi nel 2014, la Francia ha la seconda più grande industria della finanza alternativa on line con €154m, dopo il Regno Unito, che è leader indiscusso con €2.337m (sì proprio 2,3 miliardi!). La Germania occupa il terzo posto con €140, seguita dalla Svezia (€107 milioni), i Paesi Bassi (€78 milioni) e la Spagna (€62m). Considerando invece il volume pro capite, l’Estonia, con €22 milioni in totale e 16€ pro capite, è al secondo posto in Europa, dopo il Regno Unito (36€ pro capite).
L’Italia è al decimo posto con €8,2 m, subito dietro Finlandia e Svizzera, pesa quindi solo lo 0,3% dell’intero mercato europeo. Anche considerando che il Regno Unito da solo vale il 75%, pesando la nostra raccolta sul mercato complessivo degli altri paesi europei (€620m) non c’è comunque da stare allegri: 1,3%.
Considerando i modelli di finanziamento alternativi, ed escludendo il Regno Unito, il credito al consumo peer-to-peer è il segmento di mercato più grande d’Europa, con € 274.62m nel 2014; il reward based crowdfunding ha registrato €120,33m, seguito dal lending peer-to-peer al business (€93,1 milioni) e dall’equity crowdfunding (€82,56m).
I tassi di crescita medi sono alti: il lending peer-to-peer per business è cresciuto del 272% tra il 2012 e il 2014, il reaward crowdfunding è cresciuto del 127%, l’equity crowdfunding è cresciuto del 116% e lending peer-to-peer per i consumatori è cresciuto del 113% nello stesso periodo.