Una ricerca condotta da Chiara Candelise dell’Univesrsità Bocconi mostra il ruolo sempre maggiore del crowdfunding nel finanziamento di progetti “green”
Negli ultimi 4 anni in Europa le iniziative di crowdfunding a favore delle rinnovabili stanno crescendo tanto che un progetto Europeo, CrowdfundRES, sta cercando di mettere in rete e stimolare queste esperienze.
L’anno scorso abbiamo dato qualche esempio di piattaforme e iniziative e iniziative legate alla green economy, e, di recente è stata presentata una ricerca che fa il punto della situazione, curata dall’economista Chiara Candelise, ricercatrice alla Bocconi e al London Imperial College nonché fondatrice di Ecomill, una piattaforma di equity crowdfunding dedicata all’energia autorizzata da Consob, ma non ancora al via.
La natura “sociale” dei progetti finanziati rende gli investitori propensi ad accettare rischi maggiori e rende possibile raccogliere grandi somme in tempi molto brevi. Ad esempio il progetto eolico olandese Windcentrale a fine 2013 in sole 13 ore ha raccolto da circa 1.700 piccoli investitori 1,3 milioni di euro con lo scopo di installare una turbina eolica.
Negli Usa sono già attive 8 piattaforme di crowdfunding dedicate espressamente alle rinnovabili, mentre in Europa sono tre i paesi in cui ne sono state lanciate di più: 6 in Germania, 5 in UK e 4 nei Paesi Bassi.
Tra i modelli di crowdfunding analizzati dallo studio, quello basato sul prestito (“lending”) è il più diffuso e ha raccolto oltre 120 milioni di euro per più di 200 progetti. L’Equity ha finanziato 38 progetti per più di 22 milioni e i modelli ibridi, di solito donation/lending hanno raccolto 13 milioni per 40 progetti. Le campagne di donation/reward, la cui entità unitaria è tipicamente più piccola, hanno finanziato 93 progetti per circa 800k euro.
Il taglio medio dei progetti, come riportato nello studio di Candelise, sono di circa 700.000 euro per quelli di lending ed equity, di 350k per quelli “ibridi” e di poco meno di 15k per le piattaforme di donation/reward. Si conferma dunque che anche per l’energia rinnovabile, il crowdfunding, come riporta QualEnergia.it citando Tom Harwood della piattaforma Abundance “va a colmare un vuoto per i progetti medio-piccoli che faticano ad avere accesso ai finanziamenti bancari”.
Candelise spiega, tuttavia, che non è facile trovare progetti che superino la due diligence necessaria per essere proposti al pubblico. Se questo è vero per i progetti di eolico e solare, la stragrande maggioranza di quelli finanziati con il crowdfunding al momento, lo è ancora di più per quelli, per loro natura più complessi, legati al risparmio energetico.