In un seminario promosso da ANCI il crowdfunding è stato indicato come fattore chiave per la trasformazione del settore energetico
La scorsa settimana ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) ha promosso un seminario dal titolo emblematico: Teleriscaldamento e rinnovabili: strumenti finanziari innovativi.
Grazie in particolare all’intervento di Chiara Candelise, ricercatrice dell’Università Bocconi e CEO di Ecomill, è stato evidenziato il ruolo chiave che del crowdfunding nella trasformazione del settore energetico in termini di liberalizzazione, riduzione emissioni e generazione distribuita.
Tale trasformazione ha favorito l’ingresso di nuovi attori nel settore, trasformato il consumatore in produttore (prosumer) e convertito le comunità in produttori di energia.
Il Crowdfunding può indurre un effetto di scala amplificando gli effetti di questo processo facilitando la diffusione di approcci di comunità e di azionariato diffuso, coinvolgendo i cittadini come attori attivi che investono anche piccole somme, beneficiano dei ritorni di investimenti energetici e contribuiscono così a ridurre le emissioni.
Tutti i tipi di crowdfunding possono essere funzionali a innescare questo circolo virtuoso, come dimostrano i dati riportati nella tabella, i quali, oltretutto, dimostrano come i progetti “energy” abbiano ottenuto tassi di successo più alti rispetto al mercato.
Dal 2012 sono state aperte nel mondo 29 piattaforme dedicate alle energie rinnovabili (oltre a 13 che sono in via di lancio) per circa 390 progetti finanziati, riferiti soprattutto a rinnovabili (FV, eolico, idro, biomassa) e efficienza energetica.
Per quanto riguarda l’Italia, Candelise suggerisce un’applicazione interessante: il teleriscaldamento.
Approcci di equity crowdfunding permettono la raccolta di somme di capitale più elevate (rispetto p.es. al reward) e coinvolgono il cittadino offrendo una remunerazione finanziaria. Questo approccio risolverebbe alcune criticità relative a progetti di teleriscaldamento; in particolare, il finanziamento degli elevati costi di sviluppo, il tasso interno di rendimento più basso rispetto al mercato, compensato dai benefici ecologici, la ritrosia delle comunità locali ad accettare grandi installazione nel proprio territorio.
Campagne di reward crowdfunding innovative (Crowdfunding civico) potrebbero invece essere adottate per risolvere altre criticità, quali la garanzia ex-ante dell’allacciamento di un numero minimo di utenze (per densità termica minima), la necessità di economie di scala (più utenti allacciati, maggiore redditività-minori tariffe) e la necessità del coinvolgimento delle istituzioni locali.
In alcuni casi, potrebbe anche essere consigliabile una combinazione dei due approcci.