Per la prima volta una campagna di equity crowdfunding “take it all”: Cynny raccoglie €54 mila da 52 nuovi soci sulla piattaforma Starsup, a fronte di un obiettivo massimo iniziale di €300k
Cynny, startup italiana di cui abbiamo parlato in occasione del lancio della campagna, ha concluso la sua avventura sulla piattaforma di equity crowdfunding Starsup raccogliendo 54 mila euro e 52 nuovi soci. La società in realtà, aveva già raccolto precedentemente capitali per €3 milioni.
Si prospettava, infatti, l’occasione di proporre sul portale una start-up sostenuta daStefano Bargagni, un fondatore con alle spalle una importante storia imprenditoriale di successo e innovazione: nel 1993 ha fondato CHL, di cui è stato presidente fino al 2003, quotata alla Borsa di Milano, un management team qualificato e con un’esperienza internazionale basato in tre continenti (Europa, Usa e Asia), una dotazione finanziaria già solida e prospettive di forte crescita di valore nel breve periodo. Il tutto grazie ad una applicazione rivoluzionaria che permette di creare video interattivi che si adattano a ci li guarda nell’istante in cui vengono visti e adattandosi ai gusti e alle caratteristiche degli spettatori.
La particolarità di questa campagna è stata la modalità “take it all”, solitamente adottata per le campagne di donation crowdfunding: qualunque importo venga raccolto la campagna si chiude positivamente, indipendentemente dall’obiettivo fissato.
Il profilo dei 52 investitori è particolarmente variegato: sono rappresentate 10 regioni, l’età varia da 21 a 82 anni e gli importi investiti sono 44 sotto soglia MIfid (meno di €500) e 8 sopra con una punta di €15.000 euro.
Secondo Starsup, probabilmente, un più esteso periodo a disposizione per la raccolta avrebbe generato ancora maggiori soddisfazioni tanto per la piattaforma che per I’Emittente, tuttavia è doveroso rilevare che, anche nel caso di Cynny, ci sono stati numerosi casi (sono quelli noti, ma sfuggono all’esame i più, ossia quelli che abbandonano senza provarci) di investitori che avrebbero desiderato aderire all’offerta per importi superiori a 500 € ma che hanno preferito rinunciare all’investimento a causa della eccessiva burocratizzazione delle procedure imposte dalla normativa attuale, peraltro proprio in fase di revisione in questi giorni da parte di Consob.