Borsa Italiana organizza un evento il 24 Marzo sulla dematerializzazione delle quote delle Srl. Un grande potenziale per le PMI e per l’equity crowdfunding
Borsa Italiana ha organizzato un evento digitale dedicato alla dematerializzazione delle quote di aziende Srl, un tema particolarmente importante nell’ottica di contribuire alla crescita delle PMI, favorendo un più rapido e facile accesso alla raccolta di capitale e per aumentare la liquidità degli asset. L’evento sarà il 24 marzo, alle 12.
L’agenda vede la partecipazione di Pierluigi Dimonopoli, Head of Business Development Issuers di Euronext Securities; Paola Fico, Head of Italy Regulation di Euronext, e Lukas Plattner, Partner ADVANT di NctmIl, che parleranno di MEF Task-force: incrementare competitività dei mercati finanziari italiani; Enrica Cremonini, Head of Legal Post Trade di Euronext, che parlerà del processo di dematerializzazione delle SRL in Euronext Securities Milan; Tommaso Baldissera Pacchetti, Amministratore Delegato di CrowdFundMe che affronterà il tema delle piattaforme di Crowdfunding come motore per lo sviluppo di un mercato finanziario.
In un recente articolo su BeBeez.it, Piergiorgio Mancone e Luca Gobbi, rispettivamente managing partner e senior associate di LegisLAB, sostengono che una semplice ma robusta interpretazione della normativa esistente già consentirebbe la dematerializzazione delle quote di piccole e medie imprese, strutturate come Srl.
Sarebbe possibile migliorare la circolazione delle quote, superando il regime ordinario previsto dall’art. 2470 del codice civile e il regime alternativo di cui all’art. 100-ter del TUF, attraverso la loro dematerializzazione (volontaria) presso la Montetitoli spa, considerandole valori mobiliari.
La dematerializzazione delle quote di PMI Srl comporterebbe infatti il vantaggio di poterle “registrare” su di un dossier titoli aperto presso la propria banca e di farle oggetto di trasferimento come oggi si fa con le azioni quotate per mezzo di normali annotazioni tra intermediari finanziari.
Questo darebbe un impulso decisivo al fenomeno dell’equity crowdfunding, aprendo definitivamente le porte ai mercati secondari delle quote, che, tra l’altro, viene auspicato dai considerando 13) e 14) del Regolamento UE 1503/2020.