Il quotidiano on line marchigiano PU24.it riporta che l’onorevole Lara Ricciatti di Sel ha presentato, il 17 Dicembre, una mozione al Governo volta a “sbloccare” lo stallo su crowdfunding e capitale umano, attraverso la modifica della normativa di riferimento.
La parlamentare ha dichiarato che “in un momento di crisi economica come quello che stiamo attraversando e con la conseguente urgenza di sostenere lo sviluppo dell’imprenditoria, il crowdfunding rappresenta uno strumento fondamentale, in grado di ridurre la dipendenza delle nuove imprese dai canali di finanziamento tradizionali e capace di generare nuova ricchezza”.
Come abbiamo riportato in un precedente articolo, anche Lara Ricciatti è convinta che l’attuale normativa italiana sia limitante per la diffusione dell’equity crowdfunding. In particolare, la deputata sottolinea che solo le start-up innovative hanno accesso a questa forma di finanziamento precisando che “se invece ci si occupa di infissi o piastrelle, non si può fare nulla. Ed, infatti, nulla o quasi nulla si è fatto, nonostante le potenzialità siano davvero enormi”.
In effetti, a più di un anno dall’approvazione del regolamento, le società finanziate attraverso le piattaforme di equity crowdfunding autorizzate da Consob sono solo tre: Cantieri Savona (Starsup), DiamanTech (Unicaseed) e Pawlonia (Assiteca Crowd).
Per dare un riferimento, Crowdcube, la piattaforma inglese di maggior successo, ha contribuito a finanziare, in tre anni di attività, 170 startup per quasi 50 milioni di sterline. E quindi in media ogni startup ha ottenuto fondi per circa £300.000.
Servirà a qualcosa? Ci auguriamo che il sasso gettato nello stagno produca onde cospicue e persistenti.