In un’intervista esclusiva ad Anna Lo Iacono, l’iniziativa Fastweb4School, con 18 progetti digitali co-finanziati, emerge come uno degli architravi della strategia di CSR di Fastweb
Nei giorni scorsi si è conclusa con grande successo l’iniziativa Fastweb4School, realizzata da Fastweb in collaborazione con il MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), che ha utilizzato il crowdfunding come forma di finanziamento per la realizzazione delle idee presentate dagli istituti scolastici selezionati attraverso ad un’apposita “call”. I progetti selezionati sono stati presentati sulla piattaforma di crowdfunding Produzioni dal Basso, e le scuole il cui progetto ha raccolto il 50% dell’obiettivo, hanno ottenuto il restante 50% da Fastweb, fino a un massimo di 10.000 euro.
Per comprendere meglio la genesi e la portata dell’iniziativa abbiamo parlato con Anna Lo Iacono, responsabile CSR di Fastweb e, in particolare, del progetto Fastweb4School.
Fabio – Come nascono Fastweb4School e l’interesse di Fastweb per il crowdfunding?
Anna – La pianificazione dell’iniziativa Fastweb4School è partita a Dicembre 2017. In passato Fastweb aveva già svolto iniziative simili, (con Eppela – NdR), che abbiamo considerato come test probanti; ma in questo caso abbiamo alzato l’asticella coinvolgendo direttamente il MIUR. Con il Ministero, abbiamo infatti siglato un accordo triennale per lanciare iniziative di “education digitale”, e abbiamo deciso di dedicare questa prima iniziativa al mondo dei “makers”. La collaborazione con il Ministero ha un risvolto molto importante, sia pratico che reputazionale, in quanto l’adesione al bando da parte delle scuole avviene direttamente sul sito del MIUR. Questo consente alle scuole, da un lato di aderire al bando e di gestirlo attraverso un protocollo conosciuto e, dall’altro, di ottenere le più ampie garanzie di trasparenza e imparzialità.
Fabio – Ci puoi raccontare in due parole come è stata strutturata questa prima call di Fastweb4Shool?
Anna – Abbiamo pensato di dedicare questo primo bando a progetti digitali legati al cosiddetto “artigianato digitale”, e quindi, principalmente, ai makers delle scuole medie e superiori che avevano elaborato progetti riferiti alla robotica, o all’uso innovativo di stampanti 3D. Ma abbiamo selezionato anche altri tipi di progetti, per esempio uno che vuole stimolare lo spirito d’imprenditorialità coinvolgendo diverse realtà produttive del territorio, il Comune e alcune associazioni.
Al bando, pubblicato a Dicembre 2017, hanno aderito 43 progetti, di cui 38 sono stati selezionati con il supporto del MIUR. Alla fine, sulla piattaforma di crowdfunding sono stati pubblicati 33 progetti perché 5 hanno rinunciato in quanto hanno ritenuto di non essere in grado di gestire le complessità organizzative che una campagna di crowdfunding inevitabilmente comporta.
Per ciascuna campagna, l’importo massimo di raccolta era di 20 mila euro, di cui al massimo 10 mila erogati da Fastweb che si è anche fatta carico dei costi delle transazioni (p.es. la % da riconoscere ai sistemi di pagamento – NdR). Abbiamo però consentito ai progettisti di adottare la formula “keep it all”, in modo da premiare anche chi, pur impegnandosi, non fosse riuscito a raggiungere l’obiettivo.
Fabio – Entriamo nel dettaglio: gli studenti si sono dimostrati in grado di gestire la complessità di una campagna di crowdfunding e di raggiungere gli obiettivi?
Anna – 18 progetti, più della metà di quelli presentati, hanno raggiunto il proprio obiettivo e, dunque, hanno ottenuto il co-finanziamento di Fastweb. In generale i ragazzi sono stati bravissimi, visto che in totale i progetti hanno raccolto 205 mila euro, includendo il nostro contributo e la raccolta di chi non ha raggiunto l’obiettivo. I donatori sono stati circa 1.000, ma è un dato riduttivo in quanto abbiamo saputo che molti genitori hanno raccolto off line e hanno poi effettuato un unico versamento online. La cosa che ci dà più soddisfazione, in quanto in linea con gli obiettivi del MIUR e nostri, è la capacità dimostrata dai ragazzi non solo di concepire e presentare progetti tecnologici innovativi, ma anche quella di comprendere a fondo le logiche di una forma innovativa di finanziamento come il crowdfunding. Molti, infatti, hanno raccolto coinvolgendo il territorio e in altri casi i genitori, sollecitati dai figli, hanno organizzato iniziative finalizzate alla raccolta come eventi, feste ecc.
Fabio – Qual è stato il ruolo del vostro partner Produzioni dal Basso?
Anna – Devo dire che PdB è stata fondamentale. In particolare vorrei sottolineare l’efficacia della piattaforma che consente una varietà molto ampia di mezzi di pagamento e poi la trasparenza. Tutte le informazioni sull’andamento delle campagne vengono condivise in tempo reale e questo, oltre a garantire trasparenza, consente di ottimizzarne la gestione.
Fabio – Andando più a fondo, quali sono gli obiettivi strategici che vi hanno spinto a scegliere il crowdfunding e a lanciare un’iniziativa come Fastweb4School?
Anna – Abbiamo scelto il crowdfunding perché pur complesso, è didatticamente positivo, in quanto spinge a proporre un’idea e a comunicarla. In più, il fatto che sia la comunità a finanziare, consente un maggiore controllo sociale sull’utilizzo dei fondi. Alla base di tutto ciò, c’è una precisa strategia di Fastweb in relazione al CSR (Customer Social Responsibility – NdR), che ha deciso di contribuire alla crescita delle competenze digitali in un Paese come l’Italia che in questa categoria è al 25o posto in Europa. Un obiettivo estremamente affine alla vendita di banda larga, nostro core-business.
Per perseguire questi obiettivi, abbiamo creato lo slogan #getdigital che, oltre a Fastweb4School, include anche altre due iniziative: Fastweb Digital Academy, partita a fine 2016, che consiste in corsi gratuiti rivolti ai giovani post diploma o laurea per dare loro competenze digitali da aggiungere al cv; e digital IQ, un test online, sviluppato con Università Bicocca, per definire il proprio livello di conoscenza e attitudini.
Fabio – Sono in programma nuove call per Fastweb4School?
Anna – Per ora posso dirti che ci sarà un nuovo bando a fine settembre, il cui tema è ancora in definizione, ma che sarà certamente diverso dall’ultimo.