Il club calcistico, fondato dall’ex bandiera del Chievo Sergio Pellissier, ha lanciato un round sulla piattaforma Backtowork che ha subito superato l’obiettivo minimo di 150k
FC Clivense, club calcistico basato a Verona e fondato dall’ex calciatore del Chievo Sergio Pellisier, ha lanciato una campagna di equity crowdfunding per dare la possibilità a tutti coloro che credono nel progetto aziendale e sportivo di diventare soci.
La raccolta fondi, aperta al pubblico a partire dal 27 aprile su BacktoWork, ha superato in meno di un’ora l’obiettivo minimo di 150 mila euro, superando anche i 200 mila, grazie a 155 sottoscrittori, e ora punta all’obiettivo massimo di 500 mila.
Per questo progetto di lancio la nuova realtà scaligera, nata dalle ceneri del Chievo, si è affidata a Phoenix Capital, polo di consulenza finanziaria e manageriale e di servizi IT con sedi a Verona, Milano, Roma e Lussemburgo.
I partner del progetto
Accanto a Phoenix Capital assistono FC Clivense: NextGen S.p.A., già FinVal S.p.A., quale advisor finanziario; l’avv. Alberto Fezzi quale advisor legale, Farina Consulting in qualità di advisor societario e fiscale. La comunicazione del Club è affidata a Monica Foti quale digital strategist, Madmadketing come social media manager, e Damiano Beltotto come capo ufficio stampa.
È stato ideato un ambizioso piano pluriennale che si prefigge di far rientrare la società nelle prime 20 in Italia per la fine della decade 2021-2029, con l’approdo in Serie C tra due anni e in B nei prossimi cinque, entro il 2027. Si tratta, di fatto, della prima società di calcio italiana a proporre nativamente al pubblico nazionale e internazionale l’ingresso nel proprio capitale.
FC Clivense ha esordito nella stagione 2021/2022 con l’iscrizione al campionato di III categoria dilettanti, il primo scalino delle categorie. La Società ambisce ad acquisire il titolo (Serie D) prima del campionato 2022/2023 e a ritornare in Serie B entro il 2027.
Il modello di business
Il modello di business a cui la società si ispira è quello tipico dei top club della Premier League inglese e della Liga Spagnola. L’obiettivo tecnico-sportivo è creare una società in cui sia strettissimo il collegamento tra prima squadra e le giovanili. Per il settore giovanile FC Clivense prevede di avere le seguenti squadre già nella dalla prossima stagione: 2 squadre di Scuola Calcio, 4 squadre di pre-agonistica, 4 squadre di agonistica.
Le principali linee strategiche su cui fonda il piano sono incardinate sui più moderni principi di ESG (Environmental, social and corporate governance), quali lo sviluppo di un settore tecnico che poggi su un aggregato di valori positivi ed etica dello sport, la messa a terra delle più moderne iniziative di fan & stakeholder engagement, la realizzazione di un proprio centro sportivo, secondo criteri di sostenibilità ambientale e sociale, lo sviluppo di riconosciuti settori giovanile, femminile e diversamente abili e la valorizzazione, su scala internazionale, del “brand Verona”.
«Questo progetto» spiega il fondatore Sergio Pellissier, «è il tentativo concreto di partecipare al rinnovamento del calcio italiano tanto richiesto. La nostra società parte da principi sani, e vuole essere un esempio di trasparenza, coerenza e divertimento. In molti affermano che il calcio deve essere riformato: questo è un modo per dare al calcio apertura, inclusività, e soprattutto un nuovo modello di business. Come ho sempre detto la FC Clivense non deve essere la società di Sergio Pellissier ed Enzo Zanin, ma di tutti i tifosi e di tutti coloro che credono in questo progetto. Quando la gente verrà allo stadio a vedere le partite potrà dire davvero: questa è la mia squadra».
«Noi siamo diversi» aggiunge l’altro fondatore Enzo Zanin. «Ciò non significa migliori, ma abbiamo l’ambizione di crescere e far crescere un Club che prima di tutto deve essere un’azienda con princìpi e valori inattaccabili. Il nostro è un progetto impegnativo ed entusiasmante allo stesso tempo che mette Verona al centro di una nuova idea di calcio a livello nazionale ed internazionale. Nella mia carriera ho già vissuto una scalata dal calcio dilettante alle categorie professioniste: oggi non è la stessa ambizione. Noi vogliamo portare una nuova idea di calcio che possa essere trasversale su qualsiasi categoria».