Il 30% dei britannici è disposto ad investire nelle PMI grazie agli invcentivi fiscali. La nuova legge di bilancio italiana potrebbe innestare lo stesso circolo virtuoso
Un rapporto pubblicato da IW Capital, che ha intervistato 2000 persone nel Regno Unito, ha rilevato che, dato il contesto storico di bassi tassi d’interesse, il 30% degli intervistati è alla ricerca di investimenti EIS (Enterprise Investment Scheme). In seguito alla Brexit, la Banca d’Inghilterra ha ancorato i tassi di interesse allo 0,25%, il livello più basso nella storia britannica. Mentre EIS è un incentivo fiscale che può ridurre drasticamente il rischio di chi investe in società di piccole dimensioni, mitigando l’esposizione fiscale.
In particolare, il programma EIS consente a deduzione del 30% dell’investimento e, se la società fallisce, può essere dedotto il capitale investito, al netto del beneficio fiscale già ottenuto. Inoltre se le quote sono state detenute per almeno 3 anni e poi vengono vendute, il capital gain non viene tassato.
Un programma, in effetti, che ha molti punti di contatto con il disegno di legge di bilancio appena presentato dal governo italiano: anche qui, in estrema sintesi, è prevista l’esenzione fiscale del 30% sugli investimenti e la detassazione dell’eventuale capital gain.
I risultati della ricerca di IW Capital dimostrano l’efficacia dell’iniziativa e la fiducia nella crescita delle PMI in un momento di transizione per il Regno Unito: il 57% degli investitori del Regno Unito confidano nelle PMI come driver della crescita della produttività del settore privato.
Lo studio, in particolare, ha chiesto se, alla luce dei tassi di interesse ai minimi storici, i britannici investirebbero attraverso EIS nel corso dei prossimi 12 mesi. Ebbene risulta che il 30%, pari a 15,4 milioni di persone in tutto il Regno Unito, sono disposte a farlo. Fra gli intervistati tra i 18-34 anni di età, la percentuale sale al 38%.
Inoltre, il 45% degli adulti residenti a Londra ha detto che prenderebbe in considerazione l’utilizzo dello schema nel prossimo anno. Al contrario, il 43% degli intervistati ha indicato che non si sente abbastanza informato su EIS mostrando c’è ancora molto lavoro necessario per comunicare i significativi vantaggi di investire in società EIS.
La ricerca di IW Capital dimostra quindi che nel clima attuale i britannici si stanno convertendo alla finanza alternativa, in particolare agli investimenti nelle PMI attraverso EIS, che offre un pacchetto di benefici fiscali molto attraente per un investitore. Un’ottima notizia per le 5,4 milioni di piccole e medie imprese del Regno Unito che siano alla ricerca di capitali.
E una buona notizia anche per l’Italia, dove, se verrà confermato quanto disposto nel disegno di legge, potrebbe essere innestato un circolo virtuoso simile a quello britannico. Anche, se non soprattutto, per gli investimenti attraverso equity crowdfunding.