Grazie al nuovo regolamento UE sbarca in Europa la piattaforma USA di equity crowdfunding Wefunder

Wefunder, che rappresenta il 50% della raccolta USA con equity crowdfunding, sbarca in UE grazie all’autorizzazione ottenuta in Olanda

 

Wefunder ottiene autorizzazione UE

 

Tra le piattaforme che hanno già ottenuto l’autorizzazione UE secondo il nuovo regolamento, spicca la piattaforma USA di equity crowdfunding Wefunder, che ha ufficialmente ricevuto il via libera per gestire i suoi servizi di equity crowdfunding nell’Unione Europea, già dallo scorso Dicembre.

L’autorizzazione europea concessa in Olanda

L’autorizzazione è stata concessa in Olanda, dove il processo autorizzativo è partito già nel 2022 e dove, infatti, sono già state autorizzate ben 9 piattaforme.

In precedenza, ha spiegato il CEO e fondatore Nick Tommarello, “le piattaforme di crowdfunding avrebbero dovuto ottenere l’approvazione da ogni paese dell’UE per operare, poiché ognuna seguiva diversi regolamenti. Grazie al regolamento Europeo approvato nel 2021 dall’Unione Europea, Wefunder può ora operare nei 30 paesi con il medesimo framework”.

E già 12 startup Europee hanno lanciato campagne di crowdfunding sulla piattaforma.

Katie Powers, responsabile delle operazioni UE di Wefunder, ha affermato che, da maggio a settembre del 2022, il suo team si è recato a Lisbona, Madrid, Barcellona, Copenaghen, Amsterdam, Berlino, Tallinn e Monaco per incontrare i fondatori e altri partner (ma non in Italia, varrebbe la pena chiedersi perché – Ndr).

Gran parte del tempo è stato utilizzato per aiutare Wefunder a far conoscere il suo nome – afferma Powers – Ma anche l’approvazione normativa è stata un processo costoso e arduo che ha richiesto più di due anni e un grosso supporto da parte dei legali”.

Chi è Wefunder

La piattaforma è stata fondata negli USA 10 anni fa e ha raccolto più di 9 milioni di dollari in finanziamenti da investitori prestigiosi tra cui Y Combinator e Visary Capital. Tuttavia, come afferma Tommarello, “il capitale impallidisce rispetto a Republic, il maggior concorrente USA di Wefunder, che ha ottenuto oltre 200 milioni di dollari dal suo lancio nel 2016”.

Tuttavia, grazie alla modifica del regolamento Reg CF (quello relativo alla sollecitazione degli investitori retail negli Stati Uniti) nel 2021, Wefunder è cresciuta fino a rappresentare oltre il 50% della quota di mercato nella raccolta fondi a livello retail negli Stati Uniti.

Secondo il co-fondatore di Wefunder, il nuovo regolamento UE sta scatenando una corsa tra le piattaforme statunitensi e britanniche, che stanno cercando di sbarcare in tutti Paesi UE in un colpo solo.

A differenza delle altre piattaforme, Wefunder ha adottatto un approccio “soft” rispetto, per esempio, all’acquisizione da 100 milioni di dollari di Seedrs da parte di Republic, che aveva peraltro approfittato della mancata fusione con Crowdcube, bloccata dall’antitrust. Seedrs, per ora, può operare solo nel Regno Unito, ma sembra che la società “stia ottenendo attualmente una licenza di crowdfunding dell’UE“.

Crowdcube, altro concorrente con sede nel Regno Unito, ha ottenuto la licenza europea in Spagna, attraverso la sua controllata locale.

Secondo Tommarello, le startup statunitensi possono ora raccogliere con round di equity crowdfunding sia negli Stati Uniti che nell’UE, sostanzialmente raddoppiando la raccolta potenziale su base annua.

La maggiore concorrenza comporta anche che le aziende hanno più possibilità di negoziare da un lato e proporre dall’altro condizioni migliorative. E, forse, il crowdfunding raggiungerà così una nuova dimensione tale da superare le critiche, di cui soffre particolarmente negli USA, sulla garanzia della qualità delle aziende proponenti.

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