Il crowdfunding in Europa è in ottima salute e cresce rapidamente

Crowdfunding Hub ha pubblicato uno studio sullo stato del crowdfunding in 27 paesi europei. Tra i Paesi a maggiore potenzialità, oltre a UK, Spagna, Francia, Germania, Olanda ed Estonia, grazie al loro ecosistema

 

Crowdfunding in Europa report di CrowdfundingHub

Il rapporto “The Current state of Crowdfunding” appena pubblicato da Crowdfunding Hub, centro di competenza europeo per la finanza alternativa e partecipativa, mostra che nel 2015 l’industria del crowdfunding in Europa ha continuato a crescere e maturare.

CrowdfundingHub Alternative Finance index in EuropaIl rapporto ha riunito 27 esperti nazionali in tutta Europa, e ha esaminato i regolamenti, le dimensioni del settore e la posizione del governo e del settore bancario. Lo studio prende in considerazione le piattaforme di lending Peer-2-Peer business e consumer, quelle di donation, di reward e di equity crowdfunding e fornisce approfondimenti sullo stato attuale del settore, utilizzando un indice, “Alternative Finance Maturity Index” basato su 15 aree chiave di ricerca.

In quasi tutti i paesi europei i volumi sono rapidamente in aumento, ma rimangono grandi differenze tra i paesi. Il Regno Unito si conferma quello più maturo sia per quanto riguarda i volumi che come ecosistema. Paesi come Olanda, Francia, Spagna, Germania, Estonia e Austria hanno volumi inferiori rispetto al Regno Unito, tuttavia lo sviluppo dell’ecosistema in ciascuno di essi ha il potenziale per rendere il mercato della finanza alternativa particolarmente forte e significativo nell’arco dei prossimi due anni.

La nostra ricerca mostra che c’è una correlazione forte e positiva tra il supporto dei governi e la crescita e la maturità del settore. Siamo felici di vedere che sempre più paesi stanno adottando normative mirate e ci aspettiamo che i volumi del crowdfunding crescano ulteriormente nei prossimi anni “, afferma Ronald Kleverlaan, CEO di CrowdfundingHub.

La finanza alternativa sta diventando una vera alternativa per il finanziamento delle imprese con un picco nel Regno Unito, in cui oltre il 10% delle imprese si finanzia con strumenti di finanza alternativa. E la percentuale è in rapida crescita.

Alessandro Lerro di Lerro&Partners e Crowd Advisors, nonchè presidente di AIEC, ha redatto il capitolo sull’Italia e afferma: “Il crowd partecipa sempre di più all’innovazione fornendo idee, tecnologie e risorse. Solo le aziende che imparano a cavalcare questa grande ondata vinceranno la gara“.

Di seguito proponiamo una sintesi delle conclusioni più interessanti.

  • Il valore di norme e agevolazioni fiscali. Un atteggiamento positivo da parte del governo, che favorisca una regolazione evoluta ed esenzioni fiscali, è correlato ad alti volumi nel settore. Il Regno Unito ne è il miglior esempio. Solo in pochi casi i bassi volumi di alcuni paesi non sono legati a questioni normative ma a causa di altri motivi, ad esempio la disposizione al crowdfunding è bassa in quanto il pubblico non è abituato ai pagamenti on-line.
  • Esigenza di trasparenza e tassonomie comuni. Vi è necessità urgente di una maggiore trasparenza e indipendenza sui dati aggregati e di definire una chiara tassonomia europea. Nella maggior parte dei paesi non ci sono dati disponibili sui volumi complessivi del settore. Se vengono forniti dati a livello aggregato, vi è un crescente disaccordo sui volumi precisi e sulle definizioni da utilizzare. Organizzazioni indipendenti, come le istituzioni di regolamentazione, possono contribuire in modo significativo nel rispondere a questo problema.
  • Correlazione positiva tra normativa e crescita. I volumi continueranno a crescere con tassi elevati e le differenze tra i paesi diminuiranno a causa delle nuove normativa sul crowdfunding. In molti paesi una normativa sul crowdfunding è entrata in vigore di recente (o entrerà in vigore quest’anno). L’obiettivo è di rimuovere le barriere che derivano da norme esistenti e di promuovere l’accesso ai finanziamenti per le PMI e le start-up.
  • Attività cross-border. Nelle piattaforme di successo c’è un elevato livello di attività cross-border. Molte piattaforme che hanno avuto successo sono presenti anche nei paesi vicini. Se non ci sono barriere linguistiche, il livello di attività cross-border aumenta, a riprova del fatto che per sua natura il crowdfunding non è vincolato a confini geografici.
  • Ottimismo sul potenziale della finanza alternativa. Sebbene inizialmente veniva liquidata come una semplice tendenza marginale presa in considerazione solo da pochi pionieri, oggi l’interesse è sempre più diffuso in tutti i livelli della società. Nel Regno Unito l’industria del crowdfunding fornisce già una valida alternativa alla finanza tradizionale e rappresenta oltre il 10% dei finanziamenti per alle PMI. Le istituzioni finanziarie svolgono un ruolo crescente nel fornire capitali da investire

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