Il Mise apre uno spiraglio per il lending crowdfunding in Italia

Il Mise non è esclude che in futuro prossimo si apra in Italia al lending crowdfunding. E’ un mercato che, solo in Europa, vale più di €2 miliardi

 

Lending crowdfunding peer to peer

Il quotidiano on line di finanza BeBeez riporta che Francesco Pacifici, membro della Segreteria tecnica del MISE, nel suo intervento al convegno di presentazione del primo Rapporto sui minibond dell’Osservatorio minibond del Politecnico di Milano, non esclude che in futuro anche l’attività di crowdfunding sul debito per le imprese (peer-to-peer o lending crowdfunding o social lending) possa essere permessa in Italia.

In Italia il lending crowdfunding è reso piuttosto complicato dalla legge bancaria, che impone una rigida vigilanza sulla concessione del credito. Infatti, non solo la concessione di credito al pubblico resta riservata ai soli soggetti vigilati da Banca d’Italia, ma anche quando chi chiede credito è un’impresa, chi glielo concede può essere, oltre a una banca, soltanto un fondo, una compagnia di assicurazioni o un veicolo di cartolarizzazione. Inoltre la normativa sui minibond riserva la possibiilità di sottoscrizione, con i vantaggi fiscali e legali introdotti dal Decreto Sviluppo e successive modifiche, soltanto a investitori professionali e quindi non al pubblico retail.

Con queste premesse, quindi, al momento portali di P2P lending crowdfunding sono molto complicati da mettere in pista nel nostro Paese.

Negli USA LendingClub, come abbiamo già scritto, una piattaforma di lending di grande successo, è stata quotata in borsa per un valore di 9 miliardi.

In Europa, non solo si consente alle piattaforme di equity crowdfunding di veicolare i minibond (v. l’esperienza di Crowdcube in UK), ma il lending crowdfunding per le imprese (P2P Business Lending) è uno degli strumenti di finanza alternativa di maggiore successo: €1 miliardo raccolto in UK nel 2014 e €93 milioni nel resto d’Europa (di cui 35 in Olanda, 28 nei paesi scandinavi, 14 in Spagna, 11 in Francia, 7 in Germania).

Di lending crowdfunding si sta ormai parlando con grande interesse in tutto il mondo, tanto che anche Moody’s ha rilasciato recentemente questo studio.

Pensiero maligno: questa chiusura italiana è figlia solo del timore di truffe e malversazioni o c’entra in qualche modo il potere delle banche?

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.