Sociallending, nascente piattaforma di lending P2P, è tra i progetti selezionati da Telecom per una campagna di reward crowdfunding su WithYouWeDo
Sociallending è una piattaforma dedicata al prestito sociale: mettere in contatto chi ha bisogno di una piccola somma e chi è disposto a prestarla. Non è quindi un progetto di intermediazione finanziaria ma un modello di prestito sociale attraverso il crowdfunding. Il progetto è stato ideato da Ida Meglio ed è fra i 12 progetti scelti da Tim per WithYouWeDo, la piattaforma gratuita di crowdfunding per sostenere idee ed iniziative innovative che creino valore sociale per la collettività nei campi della cultura digitale, dell’innovazione sociale e della tutela dell’ambiente.
Ai 12 progetti selezionati, Tim metterà a disposizione un versamento di 10 mila euro l’uno e non superiore al 25% dell’obiettivo economico, che sarà confermato solo al raggiungimento del 100% dell’obiettivo.
I progetti sono già pubblicati su WithYouWeDo e le campagne, tra cui quella di Sociallending saranno aperte un periodo di 4 mesi, durante i quali avranno la possibilità di reperire i finanziamenti offerti dai donatori interessati.
Nel dettaglio, Sociallending punta a raccogliere 30 mila euro che serviranno per la realizzazione della piattaforma digitale, allo sviluppo dei laboratori di formazione all’imprenditorialità, per progetti di alfabetizzazione finanziaria e digital strategy.
Ida Meglio, intervistata sul blog di Digitalchampions, ha dichiarato: “Le modalità sono quelle del lending crowdfunding. Con la differenza però che noi siamo una organizzazione no profit che non fa attività di intermediazione. Sociallending piuttosto crea partnership. La piattaforma serve a mettere in contatto (con un meccanismo di social network) chi ha bisogno di un piccolo prestito con i lenders (i prestatori). Una volta che domanda e offerta si sono incontrati, la gestione finanziaria passa ad altri”.
Sociallending punta in alto. Nel testo della campagna, Ida Meglio infatti afferma: “puntiamo quanto prima ad essere riconosciuti come impresa sociale e a essere iscritti nel registro speciale delle startup innovative a vocazione sociale. Costituiremo un nostro fondo di garanzia da mettere a disposizione dei giovani richiedenti prestito e soprattutto dei nostri prestatori per rendere praticamente nullo il rischio di insolvenza”.