Approvato in Germania il regolamento sull’equity crowdfunding. Per certi versi è simile a quello italiano, ma con alcuni elementi che rendono più facile la vita all’investitore.
Quasi in concomitanza con la Spagna, il parlamento tedesco ha approvato regole più severe per le imprese che vendono prodotti finanziari, incluse le piattaforme di crowdfunding, al fine di proteggere i piccoli investitori da potenziali ingenti perdite.
Le prime bozze del regolamento, che erano state pubblicate nel corso del 2014, avevano ricevuto molte critiche dall’ecosistema tedesco del crowdfunding, che le riteneva eccessivamente restrittive, tanto da essere potenzialmente in grado di uccidere il crescente mercato tedesco del crowdfunding. Tuttavia, con il sollievo di molti, la versione definitiva, appena approvata, è più morbida di quella originale.
In estrema sintesi, come riportato da ECN (l’associazione europea European Crowdfunding Network), ecco le principali regole previste dal regolamento e le modifiche rispetto alla prima bozza:
Limite di investimento
Mentre per gli investitori al dettaglio il limite di investimento rimane di € 10.000 (a condizione che dimostrino di poter sopportare il rischio di una perdita, compilando un prospetto Mifid, altrimenti l’investimento massimo per loro scende a € 1000), gli investitori professionali sono esenti da ogni limite.
Requisito del Prospetto Informativo
Tutte le società che raccolgono fino a 2,5 milioni di € tramite crowdfunding sono esenti dalla pubblicazione del prospetto. In precedenza, il limite oltre il quale l’obbligo sarebbe stato applicato, era di 1.000.000 €, il che era stato oggetto di pesanti critiche, poiché la produzione del documento è notoriamente molto costosa e richiede molto tempo, in particolare per le piccole imprese.
Informazioni sugli investimenti
Nelle versioni precedenti del regolamento, gli investitori avrebbero dovuto firmare manualmente e inviare per posta elettronica alla piattaforma di crowdfunding il prospetto informativo dell’offerta. Ora, questo processo può essere effettuato direttamente per via elettronica, cosa che dovrebbe rendere il processo di investimento più facile e agevole per tutti gli investitori.
Pubblicità
In origine, la legislazione proposta limitava la possibilità di pubblicizzare le campagne di crowdfunding sui soli media focalizzati su temi economici. Questo, naturalmente, sarebbe stato un grosso ostacolo per il crowdfunding, dato che è per sua natura fortemente legato ai social media e alle reti. La legge approvata elimina questo divieto e consente la pubblicità anche attraverso altri canali, come i social media, a condizione che la comunicazione comprenda adeguate avvertenze sui rischi connessi all’investimento.
Ricordiamo che la Germania è il terzo paese in Europa, dopo UK e Francia, per quanto rigurada i finanziamenti con strumenti di finanza alternativa con 140.000.000 € nel 2014, ma è in ritardo per volume pro-capite. L’Equity Crowdfunding per il 2014 è stato stimato in poco meno di €29 milioni, ma se gli attuali tassi di crescita sono confermati, il numero potrà facilmente raddoppiare.