Biovalley Investments, società d’investimenti in Bio-High Tech, attualmente in raccolta con una campagna di equity crowdfunding, ha annunciato una IPO all’AIM entro fine 2020
Biovalley Investments Partner (BIP), holding industriale specializzata negli investimenti in società innovative che operano nei settore BioHighTech (BioMed, Biotech, BioICT), un mercato che vale 600 miliardi di euro a livello globale, e Lifescience, ha confermato ieri la quotazione all’Aim per bocca del suo presidente Diego Bravar.
Nel dettaglio, BIP intende effettuarla per fine 2020-inizio 2021, dopo la chiusura della sua campagna di equity crowdfunding su CrowdFundMe (vedi la nostra scheda). La società ha un target di raccolta minimo di 500 mila euro pari al 4,8% del capitale, un target massimo di 2,4 milioni e un chip minimo d’investimento che parte da 20.000 euro. Biovalley è stata valutata 10 milioni di euro pre-money.
Chi è Biovalley Investments Partner
Biovalley Investments Partner (BPI in breve) è una holding industriale e PMI innovativa (in attesa di conclusione dell’iter per ottenere tale qualifica) focalizzata negli investimenti in società innovative operanti nei mercati BioHighTech (BioMed, Biotech, BioICT) delle scienze della vita e mediche.
L’attività di Biovalley, tuttavia, non si ferma all’investimento. Il gruppo infatti punta anche a gestire industrialmente le startup e le PMI innovative operanti nei mercati BioHighTech, accelerandone la crescita attraverso alcune società di riferimento del settore, delle quali è stato già acquisito il controllo. BIP continua ad affiancare i fondatori delle società e a investire nelle stesse per trasformare il fatturato aggregato in fatturato consolidato.
BIP nasce dall’esperienza dell’ing. Diego Bravar, imprenditore che ha quotato all’AIM l’azienda operante nel settore delle scienze della vita da lui fondata, TBS Group (ora Althea Group), che ha poi ricevuto un’OPA per 100 milioni di euro.
Da questa esperienza Diego Bravar ha creato BIP nel 2017, investendo, insieme ad altri imprenditori, 3 milioni di euro e creando un team con lo scopo di capitalizzare il grande valore generato dall’importante sistema della ricerca di Trieste e delle regioni circostanti. Un sistema che conta 150 imprese attive nei settori del biomedicale, biotecnologico e bioinformatico, con un fatturato complessivo di oltre 800 milioni di euro e con più di 5.000 addetti.