Una startup fintech inglese, autorizzata da FCA, ha sperimentato la prima STO al mondo su un mercato borsistico, grazie alla collaborazione della London Stock Exchange
La Borsa di Londra. London Stock Exchange, una delle più grandi borse regolamentate del mondo e la seconda per volume in Europa, ha collaborato alla prima emissione di azioni “tokeinizzate” sperimentando la prima Security Token Offering (STO) della sua storia. L’emissione è riferita alle azioni della startup fintech 20|30, la quale, a sua volta, è stata autorizzata dalla Financial Conduct Authority (FCA, l’organo di vigilanza britannico) nell’ambito della sua sandbox regolatoria.
20/30 è una holding di investimenti con un portafoglio di prodotti e servizi diversificati basati su blockchain. E’ stata fondata da David Seigel, alla sua 24a startup, Rob Gaskell e Tomer Sofinzon. Seigel e Sofinzon in precedenza avevano contribuito a raccogliere $20 milioni per Pillar.
La stessa 20|30 fornirà poi la piattaforma per la tokenizzazione di tutti i futuri titoli che verranno ammessi alla quotazione. La startup aveva già ottenuto un finanziamento seed di 1 milione di euro e successivamente ha iniziato il test per l’emissione di titoli azionari tokenizzati.
Secondo il quotidiano britannico The Telegraph, la quotazione è avvenuto in un “ambiente di test” su Turquoise, uno dei mercati azionari gestiti dal London Stock Exchange, e ha raccolto circa £3 milioni a fronte dell’emissione azioni tokeinzzate di 20|30. Sono stati emessi sei milioni di token a £ 0,50 per token con una valutazione post-money della società di £50 milioni. Una seconda collocazione è prevista più avanti nel 2019. In quell’occasione, potrebbero essere emessi 13 milioni di token a £1 ciascuno per una valutazione post-money di £ 100 milioni. L’emissione è riservata agli investitori istituzionali che In ogni caso sono soggetti a una lock-in di un anno prima di poteri scambiare i token. Tuttavia le future emissioni potrebbero essere aperte anche agli investitori retail.
I token sono emessi su smart contract basati su Ethereum e si ritiene che Il nuovo sistema ridurrà le commissioni di negoziazione dell’85%.
La startup, ha lavorato a stretto contatto con Nivaura, una banca digitale basata su Blockchain che ha ottenuto un investimento di 20 milioni di euro dalla stessa LSE e dallo studio legale Allen & Overy e Linklaters.
Riteniamo che l’emissione e il trading successivo di un “security token” sulla LSE sia molto probabilmente di rilevanza storica in quanto si tratta di un primo passo istituzionale verso il futuro della finanza. I security token hanno la potenzialità di aumentare l’efficienza e l’efficacia degli scambi e delle transazioni e la trasparenza delle negoziazioni, aumentando così la fiducia degli investitori. Molti osservatori prevedono che in un futuro non troppo lontano, tutti i titoli diventeranno digitali, eliminando così gran parte delle operazioni di back office legate ai titoli e consentendo al contempo la cartolarizzazione di una gamma più ampia di asset.
A questo proposito, il CEO di 20|30 Tomer Sofinzon ha dichiarato: “La tokenizzazione sbloccherà valore per tutta una serie di asset, dalle azioni esistenti a nuove emissioni, obbligazioni, proprietà, IP, belle arti e molto altro.”