Workinvoice ha chiuso una partnership con Fivesixty per aumentare i volumi di fatture intermediate che sulla piattaforma hanno già raggiunto €8 milioni mese
Workinvoice, prima piattaforma italiana di invoice trading (forma di lending crowdfunding per lo sconto di fatture online) ha siglato un accordo di collaborazione con Fivesixty, network di professionisti fondato nel 2009 da Massimo Minolfi (ex dg Banco Popolare ed ex ad Unicredit Factoring) e a cui si sono affiancati Gianni Coriani (ex top banker Unicredit), Roberto Sidoti (studio legale Sidoti & Partners) e Luigi Moncada (ex commissario straordinario Banca MB ed ex ad di Unicredit Factoring). Scopo della partnership è supportare gli imprenditori nella crescita e nello sviluppo continuo dell’impresa nei processi di cambiamento.
Come scrive BeBeez.it, Workinvoice ormai intermedia circa 2 milioni di euro a settimana di fatture emesse da pmi italiane con un turnover crescente che oggi è di circa 58 milioni di euro. Nel primo anno di attività, il 2015, aveva visto soltanto 3 milioni di intermediato, mentre l’anno scorso si erano toccati i 30 milioni e più di 20 milioni sono già stati intermediati in meno di quattro mesi quest’anno.
L’accordo tra Workinvoice e Fivesixty, che vanta un rapporto consulenziale diretto con le imprese, consente a Workinvoice di ampliare la base dei propri contatti nell’ambito della supply chain di gruppi industriali di medie e grandi dimensioni e permette a Fivesixty di ampliare la propria offerta proponendo alle aziende nuovi e flessibili strumenti per rendere liquidi i propri crediti commerciali in modo trasparente, flessibile e in tempi molto rapidi.
Massimo Minolfi, Fondatore di Fivesixty, commenta: “Nell’era dell’Industria 4.0 è giusto credere in una finanza alternativa, moderna, che snellisca i tempi ed agevoli le operazioni in modo flessibile ed autonomo per gli imprenditori. Crediamo molto nella piattaforma sviluppata da Matteo Tarroni (CEO di Workinvoice – Ndr) ed il suo team, professionisti che uniscono avanzate competenze informatiche e digital alla consolidata esperienza finanziaria nel settore bancario. Con questa vantaggiosa collaborazione intendiamo offrire nuove opportunità di finanziamento (alternative e/o complementari ai tradizionali canali) alle aziende in cerca di soluzioni immediate e a rischio zero”.
Su Workinvoice, le aziende, che tipicamente hanno ricavi che compresi tra 500 mila euro e 120 milioni, cedono fatture con scadenze comprese tra i 45 e 120 giorni, per importi medi di 70 mila euro, con minimi di 10 mila e massimi di 250 mila, pagando tassi di interesse compresi tra lo 0,5% e l’1% al mese.
Quanto agli investitori, non si tratta di vero e proprio “crowd”, in quanto la raccolta è fatta per il 90% presso investitori istituzionali: piccoli fondi chiusi esteri specializzati negli investimenti in fatture su piattaforme web a livello internazionale, fondi aperti Ucits oppure veicoli di cartolarizzazione dedicati all’acquisizione di questo tipo di crediti, che vengono poi cartolarizzati.