La piattaforma di equity crowdfunding UK ha lanciato il proprio “secondary market” che consente agli investitori di rendere liquidi i propri investimenti in startup
La piattaforma di equity crowdfunding Seedrs, ha lanciato, la settimana scorsa, il primo esperimento di trading con il proprio mercato secondario. Una finestra di negoziazione della durata di una settimana, durante la quale gli investitori che avevano acquisito quote di società attraverso la piattaforma hanno potuto offrire il loro stock in vendita. Questa prima finestra di negoziazioni ha visto quasi 140 lotti quotati, con 57 vendite di azioni relative a 40 diverse imprese. Alcune di queste vendite hanno visto gli investitori realizzare utili di un certo rilievo.
Seedrs sottolinea il caso di un investitore che ha guadagnato 600 sterline avendo acquistato nel 2013 azioni di una società di e-commerce B2B a 10 sterline per azione; l’investitore ha venduto le azioni a 95 sterline per azione, con un ritorno di 9,5 volte.
Un altro investitore ha realizzato un profitto di £643 avendo acquistato azioni in una start-up nel 2012 per 10 sterline per azione e vendendole a £74,31 per azione, con un ritorno di 7,5 volte il capitale investito.
Questi sono casi di successo, ovviamente, ma confermano la logica che sta alla base della scelta di Seedrs di sviluppare un mercato secondario: gli investitori, che puntano a un ritorno, possibilmente cospicuo, sul loro investimento in startup, in genere non hanno altro modo di realizzarlo, se non attendendo che l’azienda venga acquisita o decida di quotarsi.
Il volume di scambi osservato durante la prima finestra di negoziazione di Seedrs – ce ne sarà una settimanale una volta al mese – suggerisce che esiste certamente un mercato per questo servizio. E se la piattaforma sarà in grado di garantire un processo equo per gli acquirenti, i venditori e le aziende, rendendo più liquido l’equity crowdfunding, ne amplierà l’attrattività.