MDI – Microcredito d’impresa raccoglie oltre 1,8 milioni nel suo secondo round di equity crowdfunding

MDI, specializzata nell’erogazione di prestiti alle piccole imprese, ha concluso il suo secondo round di equity crowdfunding con 1,8 milioni di raccolta e punta a diventare un neo-bank

 

Microcredito chiude con successo secondo round equity crowdfunding

 

Microcredito Di Impresa (MDI) è un operatore di microcredito iscritto nell’apposito elenco tenuto da Banca d’Italia e dalla stessa vigilato. Effettua prestiti fino a 35.000 Euro a startup e PMI nei primi 5 anni di attività, garantiti all’80% dal Fondo Nazionale di Garanzia. Il decreto Cura Italia ha aggiornato alcuni parametri del microcredito portando l’importo finanziabile a 50.000 €, la garanzia del fondo centrale fino al 90%.

La società ha lanciato una campagna di equity crowdfunding su Opstart che si è chiusa nei giorni scorsi con una raccolta 1,81 milioni, con una valutazione pre-money di 3,66 milioni e una soglia di investimento minmo di €5.350. Si tratta del secondo round di successo per MDI, che fa seguito a quello concluso lo scorso Dicembre sulla piattaforma Backtowork con una raccolta di 1,76 milioni di euro. In quel caso, la valutazione pre-money era stata di 1,76 milioni.

Con l’attuale round, quindi, i sottoscrittori della prima ora hanno ottenuto un consistente apprezzamento delle proprie quote, con una valore post-money che è passato da 3,52 a 5,47 milioni.

Microcredito di Impresa, operativa da luglio 2018, sta crescendo rapidamente, ha raggiunto il break even nel secondo trimestre 2020 e, ad oggi, opera in 9 regioni con una struttura di 40 tutors.

Per quanto riguarda il futuro, MDI, verificata la fattibilità con Banca d’Italia, ha deciso di trasformare la propria attività in una vera e propria Banca on line, puntando così a diventare la prima banca di microcredito in Italia. Dal lato impieghi «BANCA MDI» svolgerà esclusivamente l’attività di microcredito. In quanto Banca on line, svolgerà le tipiche attività bancarie, apertura di conti correnti e conti deposito, servizi di pagamento, carte di credito e simili. La compliance e i servizi bancari non tipici dell’attività di microcredito saranno invece affidati in outsourcing ad entità specializzate.

La società punta infine alla quotazione all’AIM entro il 2021.

 

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