Oltre all’immobiliare, l’equity crowdfunding sta iniziando ad essere considerato da imprese e investitori per settori tradizionali quali agricoltura, moda, ristorazione, food e estetica
L’equity crowdfunding è sempre stata considerata una forma di finanziamento (e di investimento) particolarmente adeguata ai business con una forte componente di innovazione tecnologica. Ciò deriva da un lato dal fatto che il regolamento ne consentiva l’accesso solo a startup e PMI innovative. Ma, dall’altro, anche dalla (ragionevole) convinzione che l’innovazione tecnologica dia una maggiore garanzia di elevata potenzialità crescita.
Tuttavia, con la legge di bilancio 2017 e il successivo adeguamento del regolamento Consob, l’accesso l’equity crowdfunding è stato esteso a tutte le piccole e medie imprese italiane, innovative o no. Questo ha consentito in primo luogo l’ingresso di uno dei settori più tradizionali, il settore immobiliare, per ora grazie a Walliance, unica piattaforma immobiliare operativa. Ma, anche, il progressivo interesse verso il finanziamento con capitali di rischio di altri settori tradizionali che non basano tanto il proprio modello di sviluppo strettamente sulla tecnologia, quanto sulla propria capacità imprenditoriale di valorizzare la produzione di beni, l’erogazione di servizi e la loro distribuzione.
Ci riferiamo a settori quali agricoltura, moda, ristorazione, food & beverage e estetica, che, sebbene in alcuni casi presentino anche una componente tecnologica, presentano modelli di business “classici” ancorchè fondati su solide prospettive di crescita.
Moda
Vodivì è una casa di moda umbra, fondata nel 2015, che disegna e realizza collezioni di borse e accessori da donna e uomo, interamente Made in Italy, che valorizzano i luoghi, i territori, la cultura e l’arte italiani. Nel suo round su BacktoWork24, concluso il mese scorso, ha raccolto €81k.
Tutt’ora in corso, invece, la campagna di Design Italian Shoes, su Mamacrowd, che produce calzature just-in-time in relazione alla specifica domanda del cliente, realizzate dai migliori maestri artigiani nelle Marche. L’obiettivo è di raccogliere e100k.
Ristorazione
Dopo l’immobiliare, la ristorazione è forse uno dei business più tradizionali. Su Crowdfundme è appena partita la prima campagna di un’osteria: Osteria Rabezzana. Si definisce un ristorante, un produttore di vini Piemontesi di qualità e un’enoteca, e punta a raccogliere €110k.
Estetica
Si concluderà tra pochi giorni su WeAreStarting la campagna di Andrea Degà, salone di bellezza nato a Termoli che aprirà a breve un salone a Milano e che punta su atmosfera di design con arredamento di lusso, prodotti naturali e personale altamente preparato.
Food
Dreama è specializzata nella produzione e commercializzazione di confetture di frutta a marchio FruitAma e creme di cioccolato a marchio ChocoAma in tubetto. Ha lanciato ben tre round di successo su Opstart raccogliendo complessivamente €337k
Pr.Ali.Na. produce sughi pronti e condimenti per bruschette, salse e creme per accompagnare i secondi piatti nel rispetto della biodiversità del territorio. Con la sua campagna su WeAreStarting, ha raccolto lo scorso Marzo €101k e si appresta a lanciare un secondo round a breve sempre su WeAreStarting.
Beverage
Diferente è una gamma di bevande analcoliche che garantiscono la stessa ‘esperienza’ gustativo- olfattiva delle bevande alcoliche di alta gamma più vendute al mondo. La società, Nana sril, ha lanciato due campagne su Opstart raccogliendo complessivamente €465k.
A breve, su Backtowork24, sulla scorta di quanto da tempo accade in UK, partirà la prima campagna di un birrificio: Il birrificio BELGRANO, attivo da fine 2015, che attualmente commercializza 7 tipologie di birra.
Agricoltura
Forever Bamboo ha raccolto €185k nel luglio scorso su BacktoWork24. Offre la possibilità a chi non è agricoltore di investire in piantagioni di bambù.