Crowdtrading, rilasciato per ora in versione demo, consentirà di pubblicare annunci per acquistare o vendere quote di società finanziate con equity crowdfunding
Opstart, piattaforma di equity crowdfunding tra le più attive in Italia, ha pubblicato durante l’estate Crowdtrading, un sito di “annunci” per acquistare o vendere quote di società che hanno raccolto fondi attraverso campagne di equity crowdfunding.
Attualmente, il servizio è ancora in versione demo e consente solo di visualizzare le campagne che, dal 2014, hanno raccolto con successo su tutte le piattaforme di equity crowdfunding italiane. L’obiettivo nei prossimi mesi è di implementare due tipi di servizi, che verranno resi disponibili gratuitamente agli investitori e alle società.
Gli investitori potranno infatti pubblicare annunci sulla pagina ospitata da Crowdtrading di una società che abbia concluso con successo una campagna di equity crowdfunding per manifestare la propria intenzione di acquistare o vendere quote. Giovanpaolo Arioldi, AD di Opstart, contattato da Crowdfunding Buzz, riferisce che le modalità con cui gli annunci saranno pubblicati è ancora in fase di definizione e saranno comunque conformi alle direttive di Consob e, più in generale, alle norme sulla sollecitazione del pubblico risparmio.
Per quanto riguarda le imprese, Crowdtrading consentirà alle società che hanno raccolto fondi tramite equity crowdfunding, di aggiornare una pagina aziendale esclusiva, di guardare gli annunci inseriti dagli investitori e, nell’apposita sezione “Investor relations”, di allegare informative e presentazioni aggiornate per garantire l’attualità delle informazioni.
Si tratta indubbiamente di un primo passo, ancorché cauto, verso la creazione di un mercato secondario per le società non quotate, che consentirebbe di tamponare uno dei problemi maggiori per chi investe attraverso equity crowdfunding: l’illiquidità.
Tuttavia, il viaggio da percorrere è ancora molto lungo e denso di ostacoli. Da un lato, infatti, affinché un mercato secondario sia davvero efficace, occorre che il flottante, cioè i volumi di domanda e offerta, sia sufficientemente elevato. L’unico caso in Europa relativo all’equity crowdfunding è quello di Seedrs, una delle maggiori piattaforma UK, che è stato lanciato nel 2017 e di cui abbiamo parlato qui. In UK è operativa da tempo anche Assetmatch che, però, non si riferisce specificamente all’equity crowdfunding, ma a società inglesi non quotate, che vengono ammesse in base a certi requisiti (es, più di 50 soci nel capitale e più di £10 milioni di fatturato).
Dall’altro lato, per l’ordinamento italiano, la cessione di quote di una società non quotata, impone che l’operazione sia effettuata con un atto effettuato da un commercialista o un notaio, il che potrebbe presentare costi non efficienti per importi contenuti (quali sono spesso gli investimenti in equity crowdfunding). L’unica alternativa, consentita dall’art. 100ter del TUF (testo unico della finanza), è l’intestazione fiduciaria delle quote presso un intermediario finanziario (es. una banca o una Sim) al momento della sottoscrizione durante la campagna di raccolta fondi. In tal, caso, l’intermediario, confermate le intenzioni di venditore e acquirente, può semplicemente modificare l’intestazione delle quote a costi e con modalità, quindi, infinitamente inferiori. Fino ad oggi, due SIM si sono dimostrate interessate a farsi carico di questo servizio: Intermonte e Directa. La prima sulla piattaforma di club deal Clubdealonline e la seconda prossima ad implementare il servizio su Opstart e su Crowdfundme.