I business tradizionali ricorrono sempre più spesso a strumenti finanziari innovativi. Alibert, storico pastificio, ha raccolto 300k con equity crowdfunding e ora emette un minibond
Cosa c’è di più tradizionale della pasta? Eppure, anche un business tradizionale, come un pastificio, ancorché prestigioso, ricorre con successo a strumenti di finanza innovativi, come equity crowdfunding e minibond.
Alibert 1967 spa, proprietaria del marchio e degli stabilimenti del produttore italiano di pasta fresca e secca Alibert dal marzo 2016, ha emesso un minibond per un massimo di 3 milioni di euro a tasso misto, con tasso minimo (floor) del 5%. L’emissione, con scadenza 30 luglio 2025, è stata quotata sul Third Market della Borsa di Vienna ed è riservata agli investitori professionali (Isin: IT0005389025). Alibert 1967 è stata assistita nell’operazione da DWF e da Swiss Merchant Corporation in qualità di arranger e strutturatore dell’operazione.
Solo un messe fa, lo sorso Ottobre, la società aveva chiuso con successo una campagna di equity crowdfunding su WeAreStarting con cui aveva raccolto oltre 300 mila euro, in overfunding rispetto al target minimo di 204 mila euro. L’aumento di capitale era stato sottoscritto da 31 investitori, con una valutazione pre-money di 21 milioni. La società ha dichiarato che il round di equity crowdfunding costituisce il primo passo verso la quotazione in Borsa.
La travagliata storia recente di Alibert (a lieto fine)
Negli ultimi tre anni il fatturato dell’azienda è cresciuto del 98%, passando dai 5,8 milioni del 2016, anno dell’acquisizione, ai 10,5 milioni del 2018, con 0,8 milioni di euro di ebitda e un utile netto di circa 32 mila euro.
Ma, come riporta BeBeez.it, la storia recente di Alibert ha vissuto momenti difficili. Fondata nel 1967 dalle famiglie Bertagni, Zanasi e Michelato, Alibert è una delle più importanti realtà industriali nella produzione e distribuzione di pasta fresca ripiena. La produzione è concentrata a Preganziol, in prossimità di Treviso, dove si trova anche il quartier generale dell’azienda. La società aveva raggiunto l’apice del successo negli anni Novanta. E’ poi entrata in crisi dal 2012, dopo aver rilevato uno stabilimento a Padova per aumentare la sua capacità produttiva.
Purtroppo il ramo d’azienda individuato aveva rilevato, nel corso dei due anni di locazione, dei vizi occulti che nonostante i costi sostenuti e gli investimenti effettuati non avevano consentito l’eliminazione delle problematiche riscontrate. A questo si aggiunse il fatto che contemporaneamente la società aveva acquisito un terreno industriale vicino a Preganziol per la costruzione di un nuovo capannone e che entrambe le operazioni erano state finanziate ricorrendo ai fornitori. Tra il 2013 e il 2016 la società aveva accumulato un debito di 5,2 milioni di euro nei confronti dei fornitori, che avevano smesso di approvvigionarla.
Nel marzo 2016 la società ha depositato presso il Tribunale di Treviso la domanda di concordato con riserva e un piano di rilancio, che prevedeva l’affitto del rampo d’azienda e poi la cessione della società a una cordata guidata da Valentino Fabbian (presidente di Chef Express, gruppo Cremonini), affiancato dal fratello Angelbruno (professionista del settore alimentare maturato in prestigiose aziende leader nelle paste ripiene), da Pierluca Mezzetti (esperto in operazioni straordinarie), Giancarlo Simionato (tra i fondatori di Azimut) e Fulvio Conti (attuale presidente di Tim spa).
La domanda di concordato era stata accolta dal tribunale il 14 marzo 2016 e a fine giugno dello stesso anno era stata omologata. Come da piano di rilancio, Alibert ha concesso in affitto alla newco Alibert 1967 srl il ramo d’azienda composto da know how, certificazioni, clienti, personale, sito produttivo, magazzino e terreno.
Attualmente lo stabilimento di Preganziol occupa un’area di oltre 12.500 mq suddivisi tra impianto produttivo, magazzini e uffici. La capacità produttiva con l’attuale assetto delle linee arriva a 8,5 mln di kg annui utilizzando 7 linee produttive, 3 dedicate al secco e 4 dedicate al fresco/ambiente di cui una per il fresco doppia sfoglia.
A inizio 2019 il sito produttivo di Bologna ha affiancato quello di Preganziol. Lo stabilimento bolognese occupa una superficie di 4.500 mq, diviso in area produttiva, magazzino ed uffici. La capacità produttiva arriva a 9 milioni di kg annui, utilizzando 3 linee produttive dedicate alla pasta secca. Alibert realizza prodotti a marchio proprio (14,2% della produzione del 2018) e soprattutto in private label (85,8% della produzione del 2018), siglando accordi con aziende come Princess e Kraft-Heinz in Gran Bretagna, Metro in Francia, Carrefour in Belgio e Delhaize in Francia.