Seedrs, gigante UK dell’equity crowdfunding, apre ad Amsterdam per espandere il proprio business e finanziare startup nell’europa continentale
Seedrs, la seconda piattaforma di equity crowdfunding britannica, con oltre £100 milioni erogati, ha aperto il suo primo ufficio in Europa continentale, ad Amsterdam, con il proposito di espandere i propri servizi nei paesi del Benelux: Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo.
La spinta strategica arriva subito dopo che Seedrs ha ricevuto il passaporto Europeo sui servizi finanziari (il 13 luglio scorso) essendo così in grado di offrire i propri servizi di raccolta di capitali a livello paneuropeo.
Seedrs ha dichiarato che aprirà altri uffici in Europa nel prossimo futuro. Per gestire l’apertura di Amsterdam, Seedrs ha ingaggiato David Mozes che, prima di Seedrs, ha contribuito a creare “light-as-a-service (Lasa)” come co-fondatore di LED Lease e ha iniziato la sua carriera come banchiere d’investimento.
Jeff Lynne, CEO e co-fondatore di Seedrs, ha spiegato che l’espansione europea è sempre stata nella lista degli obiettivi strategici: “Abbiamo sempre avuto una visione pan-europea per Seedrs, e il lancio del nostro ufficio di Amsterdam porta quella visione un po’ più vicino alla realtà. Sono stato molto colpito da quello che ho visto dell’ecosistema “early-stage” nel Benelux, e abbiamo fatto il nostro primo passo verso la regione lo scorso anno quando abbiamo collaborato ING. Ora non vedo l’ora che Seedrs diventi un attore chiave nel finanziare startup e imprese in crescita nei tre paesi.”
Lynn è stato un fautore attivo della campagna “Bremain”, unendo molti altri dirigenti di imprese tecnologiche nel sostenere la permanenza del Regno Unito in Europa. Ma ritiene comunque che la Brexit non avrà alcun impatto sui piani di Seedrs nel Benelux o in qualsiasi altro paese in Europa.
Seedrs si augura naturalmente che l’accordo finale tra il Regno Unito e l’Unione europea manterrà il Financial Services Passport – una cosa utile per tutte le parti. Se ciò non si verificasse, Seedrs cercherà comunque di ottenere l’autorizzazione in un altro paese UE, molto probabilmente l’Olanda.