Dopo una lunga e complessa istruttoria autorizzativa, Profit Farm portale di lending crowdfunding che smobilizza gli NPL, ha ottenuto l’autorizzazione per il Regolamento UE
Dopo una lunga e complessa istruttoria autorizzativa, Profit Farm S.r.l. ha ottenuto l’autorizzazione da parte di CONSOB, sentita la Banca d’Italia, per operare come European Crowdfunding Service Provider (ECSP) ai sensi del Regolamento UE n. 2020/1503 (qui la delibera).
Una proposizione unica nel panorama del crowdfunding europeo
Profit Farm, fondata nel 2020 dagli Avvocati Cristiano Augusto Tofani e Francesco Sibilla con il supporto del Venture Builder WDA di Roberto Macina, è la prima piattaforma autorizzata che propone il finanziamento di progetti di acquisto e incasso di crediti (NPL).
I crediti oggetto di finanziamento sono tutti caratterizzati da oggettiva certezza, esigibilità e liquidabilità. Tali crediti, principalmente legati alla Pubblica Amministrazione o a privati con garanzie reali solide, offrono agli investitori rendimenti attraenti in tempi rapidi, minimizzando il rischio di default (finora pari allo 0%).
Proprio questa caratteristica ha rappresentato un elemento centrale nella complessità dell’iter autorizzativo, costituendo un’innovazione FinTech senza precedenti nell’ambito del lending crowdfunding europeo.
Come funziona Profit Farm
Sulla piattaforma vengono pubblicate solo le operazioni di credito che devono essere saldate a breve termine, essendosi, ad esempio, già chiuso il relativo iter giudiziario con una sentenza inoppugnabile a favore del creditore.
Oppure dovendosi semplicemente attendere le tempistiche di ripartizione delle somme già presenti sui conti delle procedure (c.d. “cash in court” – letteralmente “soldi in tribunale”).
Inoltre, la normativa in tema di ritardati pagamenti nelle transazioni commerciali, in attuazione di una direttiva comunitaria, impone a tutti i debitori, inclusa la PA, di corrispondere al creditore, oltre all’importo dovuto in linea capitale, anche gli interessi moratori annui, pari al tasso BCE oltre ad uno spread di 8 punti percentuali.
Un’azienda che abbia un credito “blindato” nei confronti di una Pubblica Amministrazione, oppure nei confronti di un soggetto pubblico o privato egualmente solvibile, e che abbia esaurito positivamente l’intero iter legale di accertamento del credito stesso, può dunque proporre la propria operazione su Profit Farm.
Naturalmente, prima di approvarne la pubblicazione in piattaforma, gli analisti di Profit Farm procedono ad una rigorosa analisi preventiva.
Il processo autorizzativo
Il successo dell’autorizzazione è stato reso possibile dal lavoro di un team multidisciplinare di esperti legali e commercialisti che hanno accompagnato Profit Farm in tutte le fasi del processo.
Studio Giliberti Triscornia e Associati, con il team guidato dai Partner Carmine Oncia e Giuseppe Cadel, con le Associate Federica Sinesio e Silvia Dalla Quercia, ha gestito le tematiche relative all’analisi dell’operatività e gli aspetti di governance e diritto societario.
LEXIA, grazie ai Counsel Pietro Massimo Marangio e Orietta Nava, con l’Associate Gabriel Zurlo Sconosciuto, hanno curato gli aspetti regolamentari e coordinato i rapporti con le Autorità di Vigilanza.
Conformis in Finance con il Partner Fabio Greuter, ha supportato Profit Farm nella redazione di policy e procedure interne.
I commenti dei protagonisti
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione, Avv. Cristiano Augusto Tofani, ha dichiarato: “Siamo estremamente orgogliosi di aver raggiunto questo importante traguardo, che ci permette di guardare al futuro con ambiziosi obiettivi di raccolta. Il nostro modello di business innovativo, già validato dai significativi rimborsi effettuati, dimostra la sua solidità e attrattività”.
Con l’autorizzazione ECSP, Profit Farm si posiziona come protagonista nel panorama del lending crowdfunding europeo, consolidando la sua leadership grazie a un modello di business unico nel suo genere.