Il rapido ed eclatante successo degli ICO e i rischi di frode ad essi connesso stanno ispirando proposte in tutta Europa per regolamentarli
Non ammazziamo il bambino nella culla. Sembra questo l’obiettivo che un gruppo di “stakeholder” dell’industria europea si è proposto nel pubblicare una proposta per una “Carta di autoregolamentazione per gli ICO europei”. Secondo il sito web, gli organizzatori ritengono che l’Europa abbia bisogno di un manifesto che governi le Initial Coin Offering (ICO) o Initial Token Offerings (ITO), come si preferisca chiamarle. La Carta si propone di indirizzare:
- La necessità di conoscere il cliente (Know Your Customer – KYC) e, in caso affermativo, quale tipo di KYC
- Il tipo di token o struttura dei token e il relativo uso.
- Definire lo scopo dell’ICO.
- Che tipo di due diligence deve essere fatta prima dell’ICO / ITO
- La struttura minima di qualsiasi prospetto o “whitepaper”
Il gruppo è aperto a nuovi sostenitori e, attualmente, i primi firmatari sono soprattutto francesi: Avolta Partners, Chaineum, CNCCEF, Exaegis, FlipNpik, Allinvest (Invest-Securities), Kramer Levin, KYC3, Scalene Partners.
Non si tratta dell’unica iniziativa in corso in quanto esistono gruppi negli Stati Uniti, Regno Unito e altrove che cercano di stabilire le best practices per il fenomeno ICO al fine di professionalizzare il settore e minimizzare i tentativi di frode. Un esempio recente è il London Token Manifesto. Proposto dal gruppo Z / Yen del professor Michael Mainelli, si propone di mettere un freno alle frodi e creare una serie di principi basati sulle migliori pratiche per guidare una modalità di raccolta che sta crescendo a velocità vertiginose.