La “manovrina” che apre l’equity crowdfunding a tutte le PMI, incluse le Srl, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ed è quindi operativa
Avevamo annunciato l’approvazione del Governo del Decreto Legge che contiene la norma che apre anche a tutte le PMI Srl (e non solo alle Spa) l’accesso all’equity crowdfunding.
Alla fine di settimana scorsa il testo è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. L’articolo che riguarda l’equity crowdfunding è il 57 comma 1.
Di fatto vengono sostituite le parole Startup Innovative e PMI innovative, ovunque ricorrano, nei commi 2, 5 e 6 dell’articolo 26 del DL 179 / 2012, quello che istituiva proprio le startup innovative. In particolare, ribadiamo, si consente alle PMI:
- di offrire le proprie quote al pubblico “anche” attraverso le piattaforme di equity crowdfunding
- di assegnare a tali quote diritti diversi, patrimoniali, di voto, ma anche, aggiungiamo noi, diritti quali posto nel CdA, carried interest, liquidation preference. I quali potranno variare, per esempio, in funziona dell’entità della quota sottoscritta
- di assegnare quote a dipendenti o collaboratori esterni come forma di retribuzione e/o di incentivo
E’ da sottolineare, perlatro, che startup e PMI innovative beneficiano tuttora di sostanziali privilegi, non concessi alle “normali” PMI, Srl o Spa che siano.
Per quelle non innovative, infatti:
- Non c’è beneficio fiscale per gli investitori
- Non c’è accesso agevolato ai fondi di garanzia
- Non c’è beneficio fiscale per chi viene remunerato con il “work for equity”
- Non ci sono altri benefici minori attribuiti alle «Innovative» (es. agevolazioni alla costituzione, sostegno ICE ecc…)