Sealence, scaleup che aveva chiuso due round di equity crowdfunding, ha raccolto 7,5 milioni con un round effettuato con strumenti di equity, debit e grants
Sealence, scaleup italiana nota per i suoi jet nautici DeepSpeed, ha comunicato che di aver chiuso lo scorso 15 Dicembre un round la cui raccolta si è attestata complessivamente ad euro 7.556.386,25.
I dettagli della raccolta
La raccolta è stata effettuata attraverso strumenti di equity, debit e grants, quest’ultimi afferenti principalmente al supporto delle attività di Ricerca Sperimentale e Sviluppo Industriale. Sempre in relazione ai grants, SEALENCE precisa che vi sono ancora degli importi, anche rilevanti, che saranno incassati nei prossimi mesi con l’avanzare dei progetti sottostanti.
Al round hanno partecipato 175 investitori, tra i quali figurano investitori Istituzionali e primari Istituti di Credito, oltre ad Investitori Professionali, Industriali e Privati. Gli investitori complessivi in captable passano così a 573.
La raccolta totale dall’inizio delle attività del piano industriale (2019) si attesta complessivamente a circa 16,5 milioni di euro, mentre gli investimenti fatti in attività di Ricerca Industriale e Sviluppo Sperimentale si assestano a circa 9 milioni di euro.
Ricordiamo che la società aveva chiuso con successo due campagne di equity crowdfunding, entrambe su Crowdfundme. La prima nell’ottobre 2019, con una raccolta di 450 mila euro seguita nell’agosto 2020 dal collocamento di un minibond convertendo da 500 mila euro, che era stato offerto a tutti i soci, compresi i 126 investitori della prima campagna.
La seconda campagna era stata chiusa l’anno successivo, a dicembre 2020, con una raccolta di 2,9 milioni di euro sulla base di una valutazione pre-money di 33,5 milioni.
Chi è Sealence
Fondata a inizio 2017 da William Gobbo, Sealence ha progettato e realizzato DeepSpeed, il primo motore navale hydro-jet fuoribordo elettrico, ad alta velocità ed efficienza.
Le innovazioni tecnologiche introdotte dal motore consentono di migliorare drasticamente l’efficienza, oltre che ridurre l’inquinamento e gli ingombri. I vantaggi della tecnologia sono rivoluzionari sia rispetto alla tradizionale propulsione a elica, sia rispetto a quella idrogetto entrobordo.
Il progetto è stato validato dal professor Ernesto Benini dell’Università di Padova, consulente di fluidodinamica per i maggiori produttori mondiali di jet aeronautici, che è entrato in società, contribuendo alla stesura della domanda di brevetto.
SEALENCE impiega oggi 45 risorse con competenze multidisciplinari e con una preponderanza dei profili ad elevato livello di istruzione. Il piano di crescita prevede a regime l’impiego di oltre 450 persone, ricomprendendo anche gli addetti alle linee di produzione e di assemblaggio.
I prossimi sviluppi
Il piano industriale SEALENCE 2024-2032 prevede investimenti in capex per ulteriori 54 milioni di euro nei prossimi anni, principalmente nell’allestimento delle linee di produzione ed assemblaggio ed in seconda misura sullo sviluppo di ulteriori prodotti relativi al CORE business.
La società ha inoltre rinnovato le partnership con le diverse Università storicamente a supporto del progetto, fra le quali spicca L’Università di Padova coordinata dal Professor Ernesto Benini ed una new name, l’Università di Cagliari, che giocherà un ruolo da protagonista nella parte di sperimentazione in acqua delle tecnologie sviluppate in SEALENCE.
Al momento la società ha in acqua 4 diverse imbarcazioni, ricomprese fra i 6 ed i 15 metri, sulle quali vengono testate le propulsioni ed i powertrain, alle quali si aggiungeranno nei prossimi mesi altri 2 scafi, una imbarcazione da 11 ed una da 17 metri.
L’imbarcazione con propulsione elettrica DeepSpeed che presenta la massima velocità ha toccato circa 60 nodi, mentre quella che presenta la massima autonomia raggiunge circa 180 miglia nautiche – ovvero oltre 330 km.