Splitit, lanciata nel Novembre scorso, è un “barattolo virtuale” per collette tra privati. Ad oggi ha raccolto già più di 200 mila euro
Se il crowdfunding è una sorta di “colletta” 2.0, c’è una piattaforma italiana che interpreta questo concetto in maniera letterale e che, tra Novembre 2015 e oggi, in poco più di 6 mesi, ha raccolto circa €200.000.
Parliamo di Splitit, startup italiana che pone il suo fulcro nella condivisione delle spese, facendo così nascere il barattolo digitale, laddove il barattolo è l’icona per antonomasia della “colletta”, quello in cui da piccoli si mettevano da parte i risparmi per realizzare i sogni nel cassetto.
Splitit consente di creare delle collette online in pochi secondi, ed è possibile utilizzarlo per raccogliere fondi e/o donazioni per regali di gruppo, viaggi tra amici, cordate di acquisto, gestire le prevendite o la biglietteria di eventi, creare la propria lista nozze, lista laurea, lista bebè, e perché no, finanziare sogni e progetti, gestire la condivisione di spese di casa tra studenti e coinquilini, raccogliere le quote per le gite scolastiche, per tornei sportivi o di videogame, raccogliere fondi per cause sociali o per altre attività, e tanto altro.
L’idea di Splitit nasce in Australia, quando il CEO Carlo Graziano, che viveva a Sydney da 2 anni, in occasione della raccolta fondi per Red Ball, la cena a scopo benefico della squadra di pallanuoto, si domanda se non esiste un’alternativa al contattare i 120 invitati uno ad uno e chiedere i 70$ per la quota di partecipazione, oltre che sobbarcarsi la responsabilità di raccogliere 8000$ in contanti da portare al Presidente. E’ così che l’alternativa prende forma con l’idea della piattaforma per collette digitali.
Tra i vantaggi di Splitit vi è anche la possibilità di creare una forte interazione con gli utenti, all’interno della pagina di ogni raccolta, oltre a tutte le informazioni ed ai sistemi di pagamento, è presente un wall dotato di un sistema di hashtag per la categorizzazione dei contenuti, utile per interagire mediante testi, video o foto, con gli altri ospiti e con il gestore della lista.
Molto curato anche l’aspetto relativo ai mezzi di pagamento. Per pagare una quota non è necessario essere registrati al sito, gli utenti registrati hanno però il vantaggio di poter tenere traccia dei loro pagamenti nella loro area di amministrazione. Per ogni versamento, che può essere fatto semplicemente tramite bonifico, carta di credito, carta prepagata, o Paypal, l’ospite riceverà una email di conferma con un codice univoco per identificare la transazione, il gestore ha a disposizione lo stesso dato, il suddetto codice può dunque anche essere impiegato come sistema di e-ticketing.
La piattaforma, nel suo complesso, ci ha richiamato alla mente Kapipal, una delle prime al mondo dedicate alla raccolta privata. Abbiamo quindi chiesto a Giulia Tumminelli, community manager di Spitit, di illustrarci le maggiori differenze:
“La qualità principale e distintiva di Splitit è la semplicità d’uso, infatti, il nostro portale permette anche a chi non si è registrato di fare la propria donazione senza alcun problema, facilitando così il processo per i donatori occasionali, cosa che non fa Kapipal.
Le commissioni di Kapipal sono del 7% sempre mentre quelle di Splitit hanno un’incidenza massima del 4,5% se si sceglie PayPal come metodo di pagamento, mentre se si sceglie il bonifico bancario si scende al 1% sull’importo versato. Con carta siamo intorno al 2,5%.
Un altro fattore che ci differenzia da Kapipal è l’assistenza clienti, infatti, prima, durante e dopo la creazione della colletta, assistiamo i nostri clienti con consigli e suggerimenti per promuoverla e renderla graficamente più accattivante. Ciò non toglie che per i dubbi più urgenti degli utenti che navigano il nostro sito abbiamo anche una chat attiva 5 giorni su 7.
In più, abbiamo un magazine abbastanza seguito, in cui le nostre 8 blogger danno informazioni utili agli utenti sul nostro servizio ma scrivono anche notizie appartenenti al mondo del wedding, dell’università, delle mamme, dei viaggi e del lifestyle.”